L'oro di Bankitalia, asse FdI-Lega. Boccia: 'Rischi per la stabilità'

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 "Direi che nessuno si accoda da nessuna parte. Siamo fianco a fianco in una battaglia che va avanti da più di dieci anni e che, se vinta, potrebbe salvare il Paese da un rischio molto superiore persino a quello del Mes". Così Claudio Borghi, senatore della Lega e uno dei relatori della manovra, commenta su X un articolo di Repubblica sulle riserve auree di Bankitalia intitolato 'Oro di Bankitalia, il governo insiste e la Lega si accoda a Fratelli d'Italia'.

   Secondo il quotidiano, che cita un documento dei tecnici del Mef in cui l'emendamento di FdI risulterebbe segnalato dalla Presidenza del consiglio dei ministri, la Lega "sta pensando di sottoscrivere la proposta degli alleati".

Boccia: 'L'oro di Bankitalia tutela la stabilità, rischi dalla mossa FdI-Lega'

"Sulle riserve auree della Banca d'Italia, il punto è molto semplice: la normativa europea e nazionale è chiarissima. L'oro detenuto da Bankitalia fa parte delle attività dell'Eurosistema, è iscritto nel bilancio della banca centrale e rientra nel perimetro delle garanzie a tutela della stabilità finanziaria. Nessun governo può 'disporne', né modificarne il regime giuridico con un emendamento simbolico". Lo afferma il capogruppo del Pd in Senato Francesco Boccia, interpellato sull'emendamento di FdI alla manovra sulle riserve auree, sostenuto anche dalla Lega.

"Per questo l'operazione voluta da Fratelli d'Italia e inseguita dalla Lega è non solo superflua, ma anche fuorviante. Non produce alcun effetto economico, non aumenta il valore delle riserve, non riduce il debito e non migliora di un millimetro la vita dei cittadini. Rischia, al contrario, di alimentare incertezza sui mercati proprio mentre l'Italia avrebbe bisogno dell'opposto", afferma Boccia, sottolineando che "l'oro della Banca d'Italia non è un salvadanaio del governo né un fondo emergenziale da utilizzare per compensare incapacità politica o propaganda pre-elettorale. È un presidio tecnico di stabilità" e "FdI e Lega dovrebbero sapere che la sola discussione pubblica su un eventuale utilizzo politico dell'oro nazionale è già di per sé destabilizzante. Non rafforza l'Italia: la espone. Non tutela la sovranità: la indebolisce".

Inoltre, "sull'oro la maggioranza e in particolare FdI mostrano tutta la loro inadeguatezza e la loro pericolosità rispetto ai problemi economici che abbiamo il dovere di affrontare", aggiunge Boccia, ricordando che "nel 1935 il regime fascista costruì la Giornata della Fede come un gigantesco rito collettivo". Oggi quell'emendamento "è una formula che non cambia nulla nella sostanza giuridica, non sposta un grammo d'oro, non produce un euro di ricchezza. Ma serve a un'altra cosa: evocare un'appartenenza simbolica, costruire un racconto identitario, trasmettere l'idea che il governo stia 'restituendo' qualcosa al popolo anche quando non restituisce proprio niente".

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