L'Italia della Space Economy è pronta a giocare un ruolo di primo piano in Europa soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti, come la Conferenza ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europea in programma il 26 e 27 novembre in Germania, a Brema. E' questa la posizione di istituzioni, aziende e strutture di ricerca riunite a Roma, presso la Farnesina, nel primo dei tre appuntamenti degli Stati generali della Space Economy, organizzati dall'Intergruppo Parlamentare per la Space Economy.
"Nel settore spaziale l'Italia ha competenze straordinarie", ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo i lavori. "Nel nostro Paese - ha aggiunto - abbiamo non solo grandi aziende, ma tantissime piccole e medie imprese che permettono di creare grandi opportunità". Alla luce di questa considerazioni "non possiamo rinunciare a svolgere un ruolo nella politica spaziale europea".
Di come lo spazio sia "al centro di una rivoluzione, con nuove nazioni che si affacciano sulla scena e attori privati" lo ha rilevato in un messaggio Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata per le politiche spaziali e aerospaziali. In questo "settore in rapida espansione - ha aggunto - la cooperazione è lo strumento per garantire la continuità tecnologica" e "nell'ambito dell'Esa l'Italia è al fianco di Francia e Germania per il ruolo guida che intende continuare a esercitare".
I temi in gioco sono ambiziosi considerando che "la Luna è il prossimo obiettivo dopo l'orbita bassa", come ha osservato il presidente dell'Ipse Andrea Mascaretti. Per la vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna lo spazio è anche la nuova "frontiera dell'economia" e l'Italia "è attenta a questa economia e alle prospettive che potrà avere a livello europeo", ha aggiunto riferendosi al dibattito avviato nell'Unione Europea sullo Space Act: "potrà essere pronto fra 5-6 anni, ma bisogna prepararsi adesso". Così come non bisogna farsi trovare impreparati davanti ai nuovi attori che si stanno affacciando sulla scena spaziale.
Attento alle ricadute economiche del settore spaziale è anche il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, che a margine dell'incontro ha osservato che la Space Economy è un tema "molto importante, che prevede crescite economiche di rilievo dal punto di vista del fatturato e dal punto di vista occupazionale di assoluto" e in questo ambito, ha rilevato, "il nostro Paese certamente svolgerà un ruolo primario, come ha sempre fatto fino ad oggi"
Sulla stessa lunghezza d'onda il punto di vista di una realtà locale, come la Regione Lazio, con un forte impegno nel settore aerospaziale: "lo spazio è un settore strategico per l'economia, l'innovazione e la competitività, un vero e proprio volano", ha detto Roberta Angelilli , vicepresidente della Regione Lazio e assessore allo Sviluppo economico della Regione. "Abbiamo appuntamenti estremamente importanti, come la Ministeriale Esa del 26 e 27 novembre, il dibattito europeo sullo Space Act, ma anche la nuova programmazione dei fondi europei", che "dal primo gennaio 2028, metterà a disposizione in termini di bilancio 2.000 miliardi: un investimento senza precedenti in Europa".

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