
lo spunto
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Alla vigilia della sfida di Como il tecnico croato aveva sottolineato come Fabregas abbia scelto tutti i giocatori presi dalla sua squadra, un modo per evidenziare la differenza con la sua gestione bianconera
"Il Como è una finta piccola, ha investito tanto e i giocatori li ha scelti tutti l’allenatore, una bella cosa". Nelle pieghe di ogni intervista, di ogni conferenza, c’è sempre una frase chiave. E questa detta alla vigilia di Como-Juve, racchiude, più di ogni altra battuta di circostanza, la realtà in cui lavora Igor Tudor: che ha le spalle larghe, una pazienza infinita per accollarsi responsabilità che non gli appartengono - arrivando piuttosto da lontano - ma ha anche la qualità di essere molto sincero nel raccontare il proprio pensiero. Che, tradotto, non dev’essere molto lontano da questo: io sono contento naturalmente di allenare la Juventus, ma beato Fabregas che, a differenza mia, si ritrova una squadra costruita secondo le sue indicazioni. E anche se non lo dirà mai con questi toni, non si può negare che la Juve, questa Juve, che pure sta guidando con fermezza non sia però completamente la "sua" Juve.