L’ex Fiorentina gioca nel Montenegro con il 19enne bianconero: "Calcia forte senza rincorsa, è un mix tra un 8 e un 10. Non si vedono molti giocatori così ma lasciamolo sereno"
"Il gol di Adzic all’Inter non mi ha stupito, in allenamento l’ho visto segnare tante volte in quel modo". Stevan Jovetic, 35 anni, è molto più che un compagno di nazionale della nuova stellina della Juventus. L’ex fantasista montenegrino di Fiorentina, City e Inter, attualmente protagonista con i ciprioti dell’Omonia Nicosia, è un vero e proprio fratello maggiore dell’eroe bianconero del derby d’Italia. "Ci siamo conosciuti due anni fa, quando io ero senza squadra e per un periodo mi sono allenato nel Buducnost Podgorica, e poi ci siamo ritrovati nel Montenegro".
Ha sentito Adzic dopo il gol all’Inter?
"Sì. Ho detto a Vasilije che meritava una gioia così, ma quel gol deve essere soltanto un inizio. Tratto Adzic come un fratellino: l’anno scorso gli ho consigliato di andare a giocare con la Next Gen per ritrovare il ritmo e di imparare in fretta l’italiano. È un ragazzo sveglio".
Calcia davvero così forte?
"Non mi piacciono i paragoni, ma nel modo di calciare ricorda Lampard. Adzic riesce a imprimere al tiro forza e potenza senza prendere la rincorsa. Avete presente il gol all’Inter: un mezzo passo e… boom in porta. Non si vedono molti giocatori così. Ma lasciamolo sereno. È un ragazzo di 20 anni, deve divertirsi senza troppe pressioni".
In quale ruolo si esalta Adzic?
"È una via di mezzo tra un numero otto e un dieci: ha fisico, tecnica, tiro e un ottimo tempismo negli inserimenti. È sempre bello vedere un montenegrino in un top club italiano".
Adizc ha qualcosa di Savicevic e dell’ex juventino Vucinic?
"Il Genio Savicevic penso sia inarrivabile per tutti e Mirko era fortissimo. Adzic farà la sua carriera ad alto livello. Il futuro è il suo. Lo scorso anno è stato frenato dagli infortuni e infatti nel Montenegro abbiamo giocato insieme due volte, una mezzoretta in tutto. In nazionale tiro io le punizioni, ma Adzic le calcia meglio e dalla prossima partita le lascerò a lui".
Quanti gol ha nei piedi lo juventino?
"È un centrocampista da doppia cifra, ma per questa stagione sarebbe già un bel risultato chiudere a 5 o 6 reti. Vasilije deve seguire Tudor per crescere a livello tattico e difensivo. In Montenegro si pensa quasi soltanto ad attaccare, anche io faticai i primi mesi alla Fiorentina".
Adzic ha subito ringraziato Vlahovic: le fa effetto vedere il bomber serbo ancora alla Juventus?
"Dusan è molto importante per Adzic e per la Juventus. Non ho mai giocato con Vlahovic, però lo conosco bene perché a Firenze ha abitato nel mio appartamento. Dusan è in scadenza di contratto e sta dimostrando forza mentale e professionalità. I gol li ha sempre segnati e non smetterà".
La Juventus è in testa alla classifica con il Napoli a punteggio pieno: lotterà per lo scudetto?
"Il Napoli di Conte è la grande favorita e l’Inter resta la prima rivale. La Juventus può diventare la mina vagante".
Si è pentito del “no” alla Juventus?
"No. Quando ho lasciato la Fiorentina ho preferito il Manchester City alla Juventus perché non volevo deludere tifosi viola, con i quali ho un rapporto speciale".