Nel suo monologo la figlia di Ambra e Francesco Renga ha spiegato cosa le è successo e come ha reagito
Patrizia Chimera
27 ottobre - 11:03 - MILANO
Un racconto intenso e coraggioso, quello di Jolanda Renga, ospite de Le Iene nella puntata di domenica 26 ottobre 2025. La figlia 21enne di Francesco Renga e Ambra Angiolini ha scelto di condividere con il pubblico il terribile episodio di cui è stata vittima: un tentativo di ricatto e revenge porn da parte di qualcuno che le ha chiesto 10mila euro per non pubblicare delle presunte foto compromettenti, in realtà inesistenti.
Jolanda Renga a Le Iene: il monologo sul ricatto subito
—
Nel suo monologo, Jolanda Renga ha ripercorso con lucidità e dolore il momento in cui tutto è iniziato: "Alle 18 ridevo con le mie amiche, alle 18.30 mangiavamo un gelato. Alle 18.45 salutavo papà al telefono e auguravo a mamma in bocca al lupo prima che salisse sul palco. Alle 19.06 un messaggio: 'Pubblicherò a mezzanotte le foto che ho di te nuda. Dì pure a tua madre che se non riceverò diecimila euro ti rovinerò la vita'. Alle 19.10, il vuoto". Quelle foto, ha spiegato la ragazza, non esistevano. Ma l’impatto emotivo è stato devastante: "Mi sono sentita nuda. Nuda, ora lo so, significa senza difese. Significa scoprire che il tuo corpo, nudo o manipolato, può diventare la tua condanna".
L'appello di Jolanda Renga
—
Con grande maturità, Jolanda ha spiegato di aver voluto raccontare pubblicamente la sua esperienza per dare voce a chi vive situazioni simili e spesso sceglie il silenzio per paura o vergogna. "Ho avuto paura di diventare quel ricatto, anche se lo foto non c'erano. Ma se invece le avessi inviate per amore, con fiducia, nell'intimità: mi sarei dovuta vergognare? E lui, invece, il colpevole? Irrintracciabile. Esiste solo nel tuo incubo peggiore, per annientarti nella vita vera, con l'idea che basti nominare il tuo corpo per farti stare zitta".
Poi, il messaggio più forte, rivolto a chi si è sentita nuda e colpevole come lei: "Come donna, voglio dire a chi, in un giorno qualunque, si è sentita nuda e colpevole come me: non lo sei. Rompi il silenzio, denuncia, chiedi aiuto, spogliali tu. Rimettiti addosso la tua dignità. Tu, non l'hai mai persa".
Il caso denunciato alle autorità
—
Jolanda aveva già parlato del tentativo di estorsione sui social, spiegando di essersi subito rivolta alle forze dell’ordine. "Non mi sono spaventata per la minaccia in sé. Perché so che queste mie foto non esistono da nessuna parte, però ho pensato che potessero averle modificate con l'intelligenza artificiale. Le ho pensate veramente tutte". Il suo racconto, commovente e potente, è diventato un invito a reagire e a denunciare senza paura. "Vi dico quello che ho fatto io, ho bloccato il numero e ho chiamato subito mio padre, mia madre e chiunque potesse darmi una mano e basta. Però se dovesse succedere davvero niente panico, non rispondete, non date corda, non date soldi soprattutto".
La 21enne ha poi aggiunto: "Mi dispiace soprattutto perché nessuna donna dovrebbe sentirsi minacciata se le è capitato di condividere quel genere di foto ed è vergognoso che accada così spesso. Non fatevi intimidire da certa feccia umana e cercate subito aiuto".











English (US) ·