Nove gol e tanti (troppi) brividi. Gli Azzurri soffrono, rischiano di dire addio al sogno Mondiale ma alla fine ecco i tre punti e l'aggancio a Israele (che ha una partita in più) in classifica
Dal nostro inviato Andrea Ramazzotti
8 settembre 2025 (modifica alle 22:58) - DEBRECEN (UNGHERIA)
Un'Italia pazzesca, con una difesa colabrodo e un atteggiamento iniziale sbagliato, batte Israele per 5-4 e resta in corsa per il primo posto nel girone. Domani sera la Norvegia con ogni probabilità allungherà di nuovo perché ha di fronte in casa la tenera Moldova, ma adesso siamo secondi, a pari merito con la squadra di Ben Shimon che dal 1970 in poi avevamo sempre battuto. Lo facciamo anche stavolta, ma con una sofferenza inaudita e rischiando di farci male con le nostre mani. Perché sbagliando troppo dalla cintola in su e regaliamo due autoreti. Ci salvano i gol di Kean, autore di una splendida doppietta, Politano, Raspadori e soprattutto Tonali, colui che segna il pirotecnico 5-4 dopo che avevamo concesso due gol agli israeliani in due minuti facendoli passare dal 4-2 al 4-4. Insomma, una partita pazzesca, anche senza logica per certi aspetti, ma di sicuro siamo ancora vivi nella corsa per il primato nel girone. E abbiamo un gran cuore perché dopo il 4-4 ci proviamo fino alla fine. Gattuso fa sei punti nei primi due incontri: non male come biglietto da visita.
azzurri lenti
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In uno stadio semi deserto, con appena 2.300 spettatori a dispetto dei 20.000 posti, Israele gioca con il lutto al braccio per ricordare le vittime dell'attentato terroristico (rivendicato da Hamas) di stamani a Gerusalemme. Ben Shimon schiera il 3-4-2-1, ma in realtà dietro i nostri avversari si chiudono a cinque e non lasciano nessuno in avanti; in fase di possesso, invece, il falso nueve Gloukh arretra e viene spesso sostituito da Dor Peretz, ma l'elemento chiave è Biton che parte dalla destra e manda in tilt gli azzurri. Gattuso invece punta su un 4-4-2 che rispetto a venerdì ha due variazioni: dentro Mancini al centro della difesa (fuori Calafiori), via un esterno offensivo (l'infortunato Zaccagni) e in campo un centrocampista centrale in più (Locatelli); in attacco confermate le due punte Retegui e Kean. Fisicamente siamo superiori e anche dal punto di vista tecnico e dell'esperienza internazionale abbiamo molto in più, ma l'approccio all'incontro non è quello giusto e paghiamo dazio con un brutto inizio nel quale gli israeliani ci mettono in difficoltà. Il nostro modulo è squilibrato perché non abbiamo un esterno sinistro di centrocampo (nel 4-4-2) e perché quando attacchiamo, con il 4-3-3, largo sull'out mancino non c'è nessuno. Israele ne approfitta per palleggiare, con sicurezza e personalità, cambiando gioco e inserendosi tra gli spazi creati dal movimento costante dei giocatori offensivi. Forse non ce li aspettavamo così coraggiosi. Di certo commettiamo errori non visti contro l'Estonia, anche quando il punteggio era sullo 0-0. E così quando al quarto d'ora la formazione di Ben Shimon passa in vantaggio grazie a un'autorete di Locatelli su cross di Biton (perso da Tonali), nessuno può dire niente: Israele merita per costruzione e atteggiamento. Anzi, avrebbe potuto segnare prima con un salvataggio di Bastoni su Biton e con un'autorete di Donnarumma, su angolo di Solomon, cancellata da un fallo sul nostro portiere di Lemkin. Israele attacca lo spazio e noi, senza copertura a sinistra, soffriamo terribilmente. Questione tattica, ma anche di spirito, diverso rispetto a quello di Bergamo, ritmo e attenzione. Un primo sussulto l'Italia lo ha con un tiro di Retegui deviato da Nachmias in angolo, poi arrivano la traversa di Locatelli su sponda di Retegui e la conclusione sul fondo di Kean su cross di Mancini. Gattuso risistema un po' i suoi e gli azzurri crescono: un diagonale di Tonali sfiora la rete che invece trova Kean, su lancio di Barella per Retegui che aziona l'ex viola, implacabile con il destro. Prima di tornare negli spogliatoi ci prova ancora Biton, ma Donnarumma c'è. All'intervallo abbiamo un maggior possesso e più tiri (7-4), ma abbiamo inquadrato la porta solo in occasione della rete.
pazza italia
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La ripresa inizia ancora con una buona Italia e un recupero altissimo di Tonali permette a Locatelli di servire Kean che spara a botta sicura: Peretz fa un miracolo. Il vantaggio azzurro sembra nell'aria e invece a segnare è Israele: Somolon disorienta Politano, accelera su Locatelli e centra per Dor Peretz, libero tra Mancini e Bastoni. Un altro errore gigantesco della nostra difesa. Gattuso urla e incita i suoi a reagire immediatamente e per fortuna una manciata di secondi dopo il loro 2-1, su un lancio lungo non sfiorato da Retegui, Kean si inventa il tiro del 2-2, con Shlomo disorientato. Loro dietro sbagliano come e più di noi e infatti cinque minuti dopo il pari, su assist di Retegui, Politano porta avanti la nostra Nazionale (3-2). Ben Shimon deve cambiare e inserisce in un colpo solo Baribo, Jehezkel e Mizrahi per passare al 4-2-3-1 con Baribo centravanti e Dor Peretz trequartista più che mezzala, Gattuso risponde con Frattesi e Orsolini per Barella e Politano. Tatticamente il modulo rimane il 4-4-2, ma l'intento è quello di avere più forze fresche. Retegui di testa con riesce a deviare in rete un bel cross di Dimarco. Rischiamo su un cross di Solomon deviato da Di Lorenzo e respinto da Donnarumma e poi un tiro da fuori di Eliel Peretz. Di Lorenzo salva quasi sulla linea e Donnarumma evita il 3-3, poi, dopo altre due sostituzioni decisive di Gattuso (dentro Cambiaso e Raspadori), ecco il 4-2 di Raspadori su assist di Frattesi, con Cambiaso che recupera a inizio azione il pallone. Anche stavolta l'ex Napoli fa centro poco dopo essere entrato in campo. Come contro l'Estonia. Finita? Neppure per sogno perché dietro commettiamo un altro errore grossolano e Bastoni confeziona l'autogol del 4-3 su cross di Revivo. Vogliamo controllare, con Maldini dentro per Retegui, e invece con un altro errore difensivo concediamo il 4-4 a Dor Peretz. L'Italia sembra sprofondare nel baratro, ma nel recupero ci salva Tonali che riceve da Cambiaso e con un tiro cross fa 5-4. Pazzesco. Dopo 8 minuti di recupero, siamo ancora in corsa per il primo posto, ma che sofferenza.