Un tempo di paura in svantaggio poi gli Azzurrini ribaltano il Montenegro. Comincia con una vittoria sofferta il ciclo del nuovo c.t. dell’Under 21
Il nuovo ct è vicino alla commozione quando suona l’inno di Mameli ma l’emozione dura poco, pochissimo. Centottanta secondi per la precisione: ne sono passati così pochi quando Idrissi da sinistra sbaglia il disimpegno centrale per Lipani servendo di fatto un assist a Kostic – 2007 del Partizan – che incrocia con il destro. Montenegro subito avanti, non inizia bene il nuovo biennio. L’Italia è sistemata 4-3-3, con Fini e Koleosho sugli esterni e Raimondo centravanti (Pafundi in panchina), e impiega dieci minuti buoni a riprendersi, poi prende possesso della metà campo avversaria. Ma senza trovare sbocchi. E anzi è il Montenegro, nelle poche occasioni in cui ribalta il campo, a sfiorare il gol: al 17’ Djukanovic calcia potente da fuori e Mascardi, portiere di casa (gioca nello Spezia), alza in angolo, e dal corner Knezevic spizza di testa e Idrissi salva sulla linea il possibile raddoppio, redimendosi in parte dell’errore sul primo gol. Alla mezzora altra conclusione da fuori, di Miranovic: diagonale rasoterra di poco a lato. Gli azzurrini vivono soprattutto sulle iniziative di Koleosho a sinistra, ma l’ala dell’Espanyol trova poca collaborazione sul quel lato da Ndour, sempre impreciso nella rifinitura. Sulla destra, combinano spesso Palestra e Fini, ma anche in questo caso manca qualità nell’ultimo passaggio o nel cross. L’Italia colleziona calci d’angolo, 6 nel primo tempo, ma di fatto zero tiri in porta. Da annotare solo un colpo di testa debole di Chiarodia che non arriva nemmeno in porta e un cross basso dal fondo di Palestra che il portiere Domazetovic respinge. L’intervallo serve a Baldini per ribadire i concetti predicati nei primi giorni di scuola: verticalità, profondità, aggressione. Ed è subito un’altra Italia. Al 7’ è già 1-1. Fini punta a destra e poi appoggia per Lipani che dal limite sistema di prima all’incrocio con il destro. Gli azzurrini insistono giocando in verticale: al 9’ Pisilli scucchiaia per Raimondo che incrocia alto, un minuto dopo stessi protagonisti e il centravanti conclude centralmente. Sembra il risveglio, anche perché il Montenegro, il cui livello tecnico è modesto, non fa altro che sparacchiare palloni avanti nel tentativo di alleggerire. Ma fa muro dietro con i suoi bestioni, e i nostri tornano a sbatterci addosso. Baldini mette Pafundi al posto di Fini a destra e Moruzzi per Idrissi a sinistra, la partita si fa spigolosa e la fatica comincia ad annebbiare le idee. L’Italia però insiste, spinge e sfrutta un errore di Perovic, che ferma Pafundi in area ma si fa scippare da Raimondo e lo abbatte. Sul dischetto va Koleosho che spiazza Domazetovic con personalità: 33’ della ripresa, l’Italia è avanti. Sollievo. Debuttano anche Ekhator, Dagasso e Cherubini, il Montenegro prova a reagire ma non ha i mezzi per far male: dal diagonale di Miranovic nel primo tempo non ha più calciato. La prima è andata.