L'inflazione rallenta il passo in agosto, ma nonostante un raffreddamento dei prezzi energetici, il costo dei generi alimentari, verdura e carne in primis, continua a salire e il carrello della spesa degli italiani si fa sempre più oneroso. Con le associazioni di difesa dei consumatori che tornano a lanciare l'allarme di una nuova stangata per le famiglie.
L'Istat ha di fatto confermato le stime preliminari dell'andamento del carovita ad agosto, sceso dall'1,7 all'1,6% grazie soprattutto al raffreddamento dei prezzi dei beni energetici (che passano da un -3,4% di luglio a -4,8%) e in particolare dei prodotti regolamentati, le cui quotazioni rallentano da +17,1% a +12,9%, frenati dalla flessione dei prezzi del gas di città e gas naturale nel mercato tutelato (da +1,4% a -5,3%).
Ma l'Unc osserva che l'inflazione tendenziale in calo "è solo un miraggio, dato che calano i prezzi di spese che non si fanno in estate, come il gas, mentre decollano sia quelle obbligate dei prodotti alimentari, sia quelle legate alle ferie".
In effetti l'Istat rileva che accelerano i prezzi nel settore alimentare, cresciuti su base annua del 3,8% dal +3,7% di luglio, per effetto dell'aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei prodotti non lavorati (+5,6% da +5,1%), parzialmente compensato dalla lieve frenata di quelli dei lavorati (+2,7% da +2,8%). In particolare, tra gli alimentari non lavorati, spicca l'aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +3,1% a +5,1%; +1,6% su luglio) e delle carni (da +4,9% a +5,1%; +0,5% su luglio).
Anche Assoutenti parla di una "stangata alimentare" che secondo i suoi calcoli, a parità di consumi, vale 6,5 miliardi di euro annui in termini di maggiore spesa per l'acquisto di cibi e bevande. L'associazione di tutela degli utenti ricorda infatti che alcuni beni di largo consumo registrano un trend allarmante: il burro rincara del 15,1% su anno, la frutta fresca dell'8,8% con punte del 14,8% per pesche e nettarine, la carne bovina del 6,8%, formaggi e latticini salgono del 6,6%, le uova segnano un +7%, i pomodori +13,6%.
Particolarmente preoccupata anche Federconsumatori secondo cui con l'inflazione all'1,6%, per una famiglia media ci saranno ricadute pari a 504 euro in più all'anno, di cui 190,40 euro solo nel settore alimentare. Il Codacons invece punta il fuoco su vacanze estive e caro-scuola. Dai dati dell'Istat emerge infatti che nel settore dei servizi accelerano quelli relativi ai trasporti (da +3,3% a +3,5%; +2,1% su luglio), con i rincari più sostenuti che riguardano le voci legate al turismo: i prezzi dei voli nazionali, ad esempio, crescono del 23,5% su anno, le tariffe dei traghetti del 7,8%, i listini dei pacchetti vacanza nazionali aumentano del 10,4%, case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del 6%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (lidi, piscine, palestre, ecc.) del 7,2, musei e monumenti storici del 4,2%, ristoranti del 3%, pizzerie del 3,6%, auto a noleggio del 4%.
Le brutte notizie per i consumatori però non sono finite: il Codacons evidenzia anche che secondo i dati Istat i prezzi del materiale scolastico salgono in media del 4,8% sull'anno, mentre i listini dei libri scolastici segnano un rialzo medio del 3,8%. Mentre i prezzi al consumo su base mensile segnano un incremento dello 0,1% e il cosiddetto carrello della spesa, che comprende i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, è rincarato dal +3,2% a +3,4%, l'Istat rileva infine che ad agosto l'inflazione acquisita si attesta all'1,7% per l'indice generale e al 2,1% per la componente di fondo.
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