La competizione per la porta nerazzurra con il titolare tedesco, cui a giugno scadrà il contratto, ricomincia dopo i tragici fatti del 28 ottobre scorso. Josep, amatissimo nello spogliatoio, vuole trovare continuità, e Chivu per il futuro ci punta
18 dicembre 2025 (modifica alle 15:59) - RIAD (ARABIA SAUDITA)
Le serate da ricordare non permettono di dimenticare, ma almeno distraggono dai brutti pensieri: da qualche parte bisogna pur andare per indirizzare la mente. E così Josep Martinez, l’amatissimo Pepo dello spogliatoio interista, aspetta con trepidazione la fredda notte di Riad per tornare a sentirsi semplicemente un calciatore. Chivu gli ha parlato, lo ha visto pronto e ne ha poi ufficializzato la promozione a portiere dell’Inter in Supercoppa. Per la semifinale contro il Bologna, intanto, poi si vedrà. Non c’è fretta di scoprire ogni verità.
OCCASIONE
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Dopo la maledetta mattinata del 28 ottobre, quando si è trovato coinvolto in un tragico incidente stradale mentre guidava verso Appiano Gentile, Martinez ha seguito un attento percorso di riabilitazione psicologica ed è tornato a giocare una sola volta, nel comodo ottavo di Coppa Italia contro il Venezia. È stato l’atterraggio morbido che gli serviva per testare la stabilità delle ali. Adesso invece l’obiettivo è riprendere il volo con continuità, riaprendo una sana competizione con Yann Sommer che a un certo punto sembrava credibile. Soprattutto in prospettiva.
VALUTAZIONE
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Chivu lo vuole testare in Arabia Saudita perché crede in lui, anche pensando al futuro: non sono tante le squadre che possono mandare in panchina un secondo portiere di qualità e rendimento. Resta da capire cosa vorrà fare Martinez, che lasciando il Genoa avrebbe immaginato di trovare più spazio. Accetterebbe la posizione di vice anche in presenza di un altro collega? L’Inter da parte sua sta cercando un numero uno che fornisca garanzie assolute per la prossima stagione, quando sarà scaduto il contratto di Sommer. Ma sarebbe ben lieta di sorprendersi e quindi di accorgersi già dalla Supercoppa di avere in casa l’uomo giusto. O almeno, di avere a libro paga un supplente che possa lottare per acquisire il ruolo a tempo pieno. Un passo per volta: prima il Bologna, prima il rilancio. Per pensare al resto c’è tempo.








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