Inter-Roma è anche Oaktree-Friedkin, una partita da 1,3 miliardi di euro

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A tanto ammonta l’investimento dei due club che si sfidano oggi pomeriggio a San Siro

Marco Iaria

Giornalista

27 aprile - 10:46 - MILANO

Inter-Roma, alias Oaktree-Friedkin. Una sfida da 1,3 miliardi di euro. A tanto ammonta l’investimento delle due proprietà che si sfidano oggi pomeriggio a San Siro. Diciamolo subito: ha messo molti più soldi il patron giallorosso, ma in un arco temporale maggiore. Oaktree e Friedkin sono due facce di un’America particolarmente interessata al calcio del Vecchio Continente: fondo d’investimento l’uno, imprenditore l’altro. In comune hanno la visione industriale sui due club, con la costruzione di uno stadio di proprietà. 

chi sono

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Oaktree Capital Management, creato nel 1995, è un fondo d’investimento "alternativo" che opera nell’area "stressed-distressed" fornendo liquidità in operazioni più rischiose di quelle tradizionali, a favore di aziende in crisi. Sede a Los Angeles e 23 uffici nel mondo, Oaktree ha uno staff di oltre 1200 persone e tra i suoi clienti figurano 65 dei 100 più grandi fondi pensionistici Usa e oltre 525 società a livello globale. Il patrimonio in gestione (asset under management) è di 202 miliardi di dollari, di cui il 70% impegnati in attività di credito, il business principale di Oaktree. Dan Friedkin, 60 anni, è a capo di un gruppo basato nel Texas che ha sbancato con la vendita di auto Toyota e ha diversificato gli affari nel turismo di lusso, nell’intrattenimento e nella produzione cinematografica (trionfando agli ultimi Oscar con il film Anora). Il patrimonio di Dan è salito dai 3,3 miliardi di dollari del 2020 agli attuali 7,6 (fonte Forbes). Occhio, le "ricchezze" di Oaktree e Friedkin non sono comparabili: il fondo gestisce investimenti altrui, mentre la fortuna del tycoon è personale. 

quanto hanno speso

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Oaktree è diventato proprietario dell’Inter nel maggio dell’anno scorso, dopo che il vecchio patron Zhang non ha rimborsato il prestito triennale pari a 275 milioni più interessi. Il fondo ha così esercitato il pegno sulle azioni e si è ritrovato in portafoglio, con un esborso limitato all’ammontare del finanziamento "scoperto", un asset che certamente vale molto di più. Va detto, comunque, che le risorse stanziate nel 2021 furono decisive per il salvataggio nerazzurro. Inoltre, Oaktree ha restituito solidità e certezze al progetto versando 52 milioni in conto capitale nel primo semestre 2024-25. La sua esposizione sull’Inter, quindi, è di 327 milioni. Friedkin ha rilevato la Roma nell’agosto 2020 dalla cordata guidata da Pallotta: 199 milioni e l’accollo degli ingenti debiti. Successivamente, il texano ha acquisito le restanti azioni sborsando altri 37 milioni. In questi quattro anni e mezzo, inoltre, ha versato nelle casse giallorosse 722 milioni tra equity e finanziamenti. Totale dell’investimento: 958 milioni. 

la gestione

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L’Inter è molto più avanti della Roma, dentro e fuori dal campo. A partire dal record negativo di -246 milioni del 2020-21, il conto economico è migliorato progressivamente: -140 nel 2021-22, -85 nel 2022-23, -36 nel 2023-24. Questo per ragioni di necessità: le difficoltà finanziarie di Zhang e i paletti del fair play Uefa hanno imposto tagli dolorosi. La crescita dei ricavi ha fatto il resto. L’attuale stagione, la prima di fatto sotto la gestione Oaktree, potrà contare sui ricchi premi delle competizioni e su un ulteriore incremento del settore commerciale: previsto il ritorno all’utile. Friedkin, dal canto suo, ha dovuto fronteggiare copiose perdite, a causa della spesa ereditata e dell’assenza dalla Champions: tra il 2020-21 e il 2023-24 il rosso aggregato della Roma è stato di 589 milioni, di cui 81 nella scorsa stagione. L’esercizio 2024-25 è segnalato in miglioramento, ma la sostenibilità passa dal ritorno nell’Europa nobile e dallo stadio. Qui le strade con i nerazzurri si incrociano. Friedkin, nel frattempo divenuto azionista di maggioranza dell’Everton, presenterà a breve il progetto definitivo di Pietralata: costi lievitati a un miliardo, per un iter che prevede l’inaugurazione dell’impianto nel 2028. Oaktree ha messo in cima alla sua agenda il nuovo stadio di San Siro, da realizzare in tandem con il Milan. Il documento di fattibilità quantifica in 1,25 miliardi la spesa totale e immagina così la road map: cantieri aperti nel 2027, operatività piena nel 2031, attività accessorie in funzione tra il 2033 e il 2035. Gli ostacoli abbondano. A Milano come a Roma.

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