Inter, da Bologna a Firenze l'incubo recupero continua. In 9 erano anche al Dall'Ara

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I nerazzurri ancora sconfitti in un recupero. Da Lautaro a Barella, da De Vrij a Dumfries: in molti erano presenti anche nel 2022

Francesco Pietrella

Giornalista

6 febbraio - 23:54 - MILANO

I nove compagni si guarderanno l’uno con l’altro sussurrandosi a vicenda la fatidica domanda: “Ancora?”. Ancora. L’Inter è una delle poche squadre al mondo in cui la parola “recupero” fa rima con “incubo”. Dal Bologna alla Fiorentina. 

recupero shock

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La banda Inzaghi esce dal Franchi con le gote arrosate dai tre schiaffi subiti dalla Viola: due li ha rifilati il solito Kean, uno capitan Ranieri. Bastoni, De Vrij, Darmian, Dumfries, Dimarco, Barella, Calhanoglu e Lautaro erano anche al Dall’Ara quella notte d’aprile, chi in campo dall’inizio e chi in panchina (presente anche Correa, oggi out per infortunio). Era il 2022. Tre anni dopo il fantasma del recupero è tornato ad aleggiare sopra la testa di Simone. L’anno scorso l’aveva scacciato via – 4-0 all’Atalanta -, stavolta è tornato a tormentarlo. E in un contesto dove l’Inter era la favorita: non perdeva in campionato da cinque mesi (2-1 nel derby), in trasferta addirittura dal 2024 (0-1 contro il Sassuolo a scudetto già vinto). Nelle ultime 17 sfide in Serie A aveva raccolto 14 successi e tre pareggi. Aveva segnato 30 gol lontano da San Siro subendone solamente sei. Al Franchi ne ha incassati tre in 45'. Quest'anno l'Inter ha raccolto un solo punto nei due recuperi disputati fuori programma. Una maledizione. 

TESTA A TESTA

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Ora la corsa si fa più tosta. Il Napoli dista tre punti, e prima dello scontro diretto di inizio marzo l’Inter sfiderà la Fiorentina a San Siro, la Juventus all’Allianz Stadium, il Genoa in casa e la Lazio a San Siro in Coppa Italia. Gli azzurri avranno una partita in meno. I nerazzurri abbracceranno la Primavera con un testa a testa destinato a durare fino all’ultimo. Servirà blindare la concentrazione a doppia mandata. Bologna-Inter fu recuperata tra la 34ª e la 35ª giornata. Stavolta, da qui alla fine, ci saranno più partite. Il filo che lega i due incubi è uno: l’errore. Da Radu a Dimarco. Al Dall'Ara fu decisivo in modo netto, stavolta ha permesso a Kean di chiudere una gara già vinta. Il fantasma del recupero ha offuscato anche gli occhi di Arnautovic, reo di aver ciccato il pallone della riapertura a due metri dalla porta. Nel 2022 era a Bologna e segnò il gol del pari. Una coincidenza che sa di beffa. 

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