Di fronte le "piccole" Young Boys e Slovan e il Lipsia che sta andando male in Europa: perché per le tre lombarde è la giornata per staccare in classifica
Giornalista
26 novembre - 00:19 - MILANO
Lombarde, non facciamo scherzi. Portiamo a casa 9 punti su 9, perché qui si fa l’Europa. Milan, Inter e Atalanta hanno a disposizione tre match-point per gli ottavi di finale e dall’altra parte della rete non c’è Sinner, ma tre squadre che, nelle prime quattro giornate, non hanno raccolto un solo punto: Slovan Bratislava, Lipsia e Young Boys. Tutte e tre appollaiate a 0 punti sul fondo del classificone di Champions League. Va bene che il pallone è rotondo, ma per una volta facciamo che sia quadrato, con gli spigoli appuntiti, e cerchiamo di rispettare il pronostico.
Fuori Leao
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Apre le danze il Milan al Tehelné Pole di Bratislava (Slovacchia), ore 18.45, contro lo Slovan, ultimo della classe, 36° su 36 squadre in gara, con 2 gol fatti e 15 subiti. Per il Diavolo che ha espugnato il Bernabeu, sulla carta, dovrebbe essere una formalità, ma la carta non tiene conto dei fantasmi che si portano dietro i rossoneri dopo l’orribile pareggio di sabato con la Juve, condito dai fischi di San Siro che, di fatto, li ha esclusi dalla corsa scudetto. Il Milan giocherà, prima di tutto, contro le proprie paure e le proprie fragilità, poi contro gli avversari. Dopo due sconfitte nelle prime quattro partite, non può permettersi passi falsi. Ma, se stasera intasca i 3 punti, avvicina parecchio l’ipotesi ottavi di finale, perché il cervellone Opta, dopo 50.000 simulazioni, ha assegnato il 69% delle possibilità di entrare nelle 24 promosse a chi raggiunge i 9 punti; percentuale che salirebbe al 100% vincendo anche la partita successiva contro un’altra squadra ancora a quota zero, la Stella Rossa di Belgrado (35ª), e salendo a 12 punti. Poi, contro Girona (in casa) e Dinamo Zagabria (fuori), Fonseca avrebbe addirittura la possibilità di accedere direttamente al G8. Ma il passo più importante, quello della serenità, è il primo, stasera: battere lo Slovan Bratislava dell’ex Kucka. Turnover importante e, a suo modo, rischioso: Okafor per Leao (ci risiamo...), Abraham per Morata, tornano titolari Chukwueze e Pulisic. Nella Champions 1992-93, il Milan di Fabio Capello ne fece 4 allo Slovan a San Siro e passò 1-0 a Bratislava con un gol di Paolo Maldini. In attacco, s’incrociavano Papin e Van Basten, due Palloni d’oro. Altri tempi.
Torna il Toro
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Alle 21 scenderanno in campo i nerazzurri: Inter e Atalanta. Una vittoria a San Siro sul Lipsia (3 sconfitte e un pari nelle ultime 4 gare) porterebbe Inzaghi a quota 13 e, secondo le proiezioni, direttamente ai playoff, con la possibilità poi di guadagnare abbastanza agevolmente i 16-17 punti, soglia che, secondo il cervellone Opta, garantisce l’ingresso diretto agli ottavi. Gli ultimi impegni dei nerazzurri saranno contro Bayer Leverkusen (7 punti), Sparta Praga (4), Monaco (10). Inzaghi ritrova Lautaro e fa riposare Thuram e Mkhitaryan. Avrebbe risparmiato anche Barella, in vista del big-match di domenica pomeriggio a Firenze, ma l’infortunio di Frattesi ha precettato il guerriero sardo. Al fianco del Toro, giocherà Taremi, partito sempre titolare nelle 4 partite di Champions, con un minutaggio (335’) curiosamente superiore a quello raccolto in 10 presenze di campionato (232’). Altrettanto curiosamente i primi 5 nerazzurri per minutaggio in campionato non si sovrappongono ai primi 5 della Champions. Simone, che ha un approccio scientifico al turnover, è per la separazione delle carriere. Ma stasera, la formazione chiamata a mettere a terra il match-point, dev’essere un’Inter vera, non di scorta.
Senza Ederson
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Alla stessa ora, l’Atalanta affronta lo Young Boys sul sintetico di Berna. Gian Piero Gasperini non ha grande simpatia per il turnover e, filosoficamente, crede alla possibilità di recupero di giovani atleti. Tra l’altro, il posticipo con la Roma di lunedì prossimo, cioè tra 6 giorni, non gli impone calcoli esagerati di risparmio energetico. Insomma, stasera in Svizzera dovremmo vedere la miglior Atalanta possibile, senza lo squalificato Ederson, il meno sostituibile della truppa. Tenuto a riposo in panca con l’Udinese, ha visto la Dea barcollare e andare sotto, prima di entrare e ribaltare la partita. Ma il mancato turnover è anche un messaggio chiaro alla truppa: «Lo Young Boys sarà anche a 0 punti ed è solo 9° nel campionato svizzero, ma non aspettatevi una passeggiata. Dovremo dare il meglio». Per rinforzare il concetto, Gasp ha ricordato le ansie sofferte dall’Inter a Berna un mese fa, presa a pallate e salvata da Sommer, prima di imporsi nel finale. Vincere vorrebbe dire toccare la soglia degli 11 punti che, secondo le proiezioni, garantirebbe la certezza dei playoff. Nelle restanti partite contro Real Madrid (casa), Sturm Graz (casa) e Barcellona (fuori), la Dea avrà la possibilità di mirare i 17 punti per sedersi subito nel G8. Sull’onda degli 11 risultati utili (9 vittorie), Gasp non vuole fermarsi. Lombarde, niente scherzi.