Impresa Cobolli, la corsa e l'urlo "campioni del mondo"

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Nonostante la sua giovane età, ha già dimostrato di essere un vero uomo da Davis. Un torneo dove niente è mai scontato, dove sono possibili crolli improvvisi ma anche miracoli, imprese eroiche. Il grande protagonista della vittoria di Bologna, per le emozioni da thriller che hanno trasmesso i suoi match, è Flavio Cobolli, 23 anni, nato a Firenze e cresciuto a Roma, numero 17 del ranking mondiale. Alla sua prima finale di Coppa Davis.
    Romano e romanista, amico da tempo dell'altro singolarista Matteo Berrettini, che ha sei anni in più, ma anche dai tempi dell'infanzia del calciatore Edoardo Bove, è lui il volto che ha fatto entusiasmare l'Arena di BolognaFiere per la vittoria con la Spagna. Il suo successo in rimonta contro Jaume Munar, dopo un inizio difficilissimo, si è aggiunto alla maratona con il belga Bergs in semifinale, dove il giovane azzurro ha prevalso al termine di uno dei tie break più lunghi della storia della Coppa.
    Contro lo spagnolo non ha mollato anche dopo un primo set dominato dall'avversario e un break all'avvio del secondo ed è riuscito ad esultare dopo altri due set tiratissimi, costantemente in bilico, prendendosi il sostegno del pubblico di casa e trasformandolo in colpi vincenti.
    "Siamo i campioni del mondo", ha gridato a caldo, dopo essere corso ad abbracciare il capitano Filippo Volandri. "Non so che dire, questo era il mio sogno, quello di tutti noi: siamo una squadra molto unita", ha aggiunto Cobolli. "Sono fiero di tutti noi, tutti quelli che ci hanno reso campioni del mondo e anche voi che siete un pubblico fantastico: si ripete da tre giorni il giorno più bello della mia vita. Sono campione del mondo e non so che dire". Quindi, stretto a Matteo Berrettini, anche lui felice ed emozionato, l'azzurro ha poi urlato: "Adesso andiamo a festeggiare da un'altra parte. Daje!".
    "Siamo una squadra formidabile, lunga, c'erano tanti assenti, che sono rimasti a casa - ha detto ancora, non accettando di essere definito il trascinatore -. Lavoriamo tutti insieme per ottenere questo. Oggi abbiamo lottato insieme dal primo all'ultimo istante, ero molto in difficoltà, ma non si può mollare per questi colori, questa nazionale, questa coppa". La dedica? "Ci sono tante persone a cui vorrei dedicarla, che mi sostengono sempre e mi aiutano anche nei momenti difficili: la mia famiglia, mia mamma mio fratello, la mia fidanzata.
    A bordo campo, il padre, Stefano Cobolli: "Sono felice e sorpreso. Dopo il primo set perso nettamente è riuscito piano piano a cambiare la partita. Non credevo avesse le p...le per farcela. Ha tirato fuori qualità che non pensavo avesse, determinazione, tecnica, tattica e cuore - ha aggiunto, nascondendo un po' i sentimenti dietro alla spiegazione tecnica -. Si può dire che ha fatto una partita da campione. Quindi sono estremamente soddisfatto e felice". 

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