
A rivelarlo è una ricerca pubblicata su "Scientific Reports" a partire dai dati raccolti da oltre 21.000 utenti
Daniele Particelli
15 giugno - 12:06 - MILANO
Premere il tasto "snooze" della sveglia per concedersi qualche minuto in più sotto le coperte è una tentazione a cui molti cedono ogni mattina. Quello che può sembrare un gesto apparentemente innocuo, una sorta coccola che vogliamo concederci prima di affrontare la giornata, potrebbe un realtà compromettere seriamente la qualità del sonno e la nostra lucidità mentale.
Il tasto "snooze" e il sonno, lo studio
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A rivelarlo è uno studio pubblicato su Scientific Reports e condotto da un team di ricercatori guidato dalla dottoressa Rebecca Robbins del Brigham and Women’s Hospital, affiliato al sistema sanitario Mass General Brigham. Analizzando i dati raccolti da oltre 21.000 utenti dell’app di monitoraggio del sonno Sleep Cycle, i ricercatori hanno esaminato più di 3 milioni di notti di riposo, scoprendo che il 56% delle sessioni si è concluso proprio con l’utilizzo della funzione "snooze" che permette, a seconda del dispositivo, di rimandare la sveglia di 9 o più minuti.
In media, stando ai dati raccolti dai ricercatori, gli utenti hanno posticipato il risveglio per 11 minuti ogni mattina, arrivando a perdere fino a sei ore di sonno al mese. Il dato più sorprendente però, è quello che ci rivela che chi dorme di più tende a snoozare di più: le persone che riposano almeno 10 ore per notte posticipano la sveglia fino a cinque volte, per un totale di 25 minuti al giorno.
Perché lo "snooze" può essere dannoso per il sonno
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La fase finale del sonno è cruciale: è in quel momento che si concentrano i cicli di sonno REM, fondamentali per la memoria, l’apprendimento e il benessere mentale. Premere il tasto snooze interrompe proprio queste fasi, lasciandoci "intrappolati" in una sorta di dormiveglia poco rigenerante.
"Lo snooze interferisce con alcune delle fasi più importanti del sonno. Ogni volta che la sveglia suona e si preme snooze, si interrompe il sonno REM e si rientra in un sonno leggero, che non aiuta davvero a riposare", ha spiegato la dottoressa Robbins. Ogni attivazione della sveglia, inoltre, innesca una risposta fisiologica: il corpo rilascia cortisolo e adrenalina per facilitare il risveglio. Premere ripetutamente snooze può quindi aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, rendendo il risveglio più stressante e faticoso.
Dallo studio emergono anche altri dati significativi, come il fatto che il 45% degli utenti analizzati ha premuto il tasto snooze in oltre l'80% delle mattine. I “grandi snoozer” hanno abitudini di sonno più irregolari e tendono a posticipare il risveglio per circa 20 minuti al giorno. Il fenomeno è più comune nei giorni feriali, meno nel weekend quando in molti casi non c'è la necessità di alzarsi entro un certo orario, e tra le donne.
Di fronte a queste evidenze, come fare per evitare di cadere nella trappola del sonno interrotto e iniziare la giornata con più energia? Gli esperti consigliano di impostare la sveglia all'orario reale in cui dobbiamo alzarci, senza lasciare alcune margine per quei minuti aggiuntivi, e di tenere la sveglia o lo smartphone lontani dal letto quando ci mettiamo a dormire, così da costringerci ad alzarci fisicamente per spegnerla.