
maledetti
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Alberto Tarantini è diventato un "maledetto" quando stracciò il contratto davanti al suo presidente. Dopo il faccia a faccia col sanguinario generale Jorge Videla, l'argentino si prese una piccola rivincita
Andrea Schianchi
11 luglio - 14:30 - MILANO
Alberto Tarantini è un ragazzo dai riccioli fluenti e dal sangue caldo. Nel 1975 ha vent'anni, viene da una famiglia povera, è cresciuto nella periferia di Buenos Aires, vicino all'aeroporto. Il padre manda avanti la famiglia con lo stipendio da poliziotto. Si fa fatica a tirare ad arrivare alla fine del mese. Lui, Alberto, se la cava bene con il pallone, lo ingaggiano nelle giovanili del Boca Juniors e poi esordisce in prima squadra.