Il Papa ad Assisi: 'Da San Francesco mentre il mondo cerca segni di speranza'

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"Una benedizione potere venire oggi in questo luogo sacro: siamo vicini agli 800 anni dalla morte di San Francesco. Questo ci dà modo di prepararci per celebrare questo grande, umile, povero santo mentre il mondo cerca segni di speranza". Lo ha detto il Papa pregando sulla tomba di San Francesco ad Assisi. 

E' stata una preghiera silenziosa e solitaria quella di Leone XIV davanti alla tomba del santo nella cripta sottostante la Basilica Inferiore di Assisi. Senza fotografie e riprese televisive. Solo con i frati del Sacro Convento. Anche loro in preghiera.

Il pontefice, arrivato in elicottero da Roma, ha percorso in auto la piazza antistante la Basilica. In una mattinata di cielo grigio segnata da pioggia, freddo e vento. Ha comunque abbassato il finestrino e salutato i fedeli, non molti, in attesa che lo hanno accolto con grida di "viva il papa". Alcuni con accento americano.

Leone XIV è quindi subito entrato nella chiesa e sceso alla tomba di San Francesco. Qui ha trovato un inginocchiatoio dove si è raccolto in preghiera per qualche minuto.

Al termine il pontefice ha salutato i frati del Sacro Convento, con il custode fra Marco Moroni e fra Giulio Cesareo, che hanno intonato il Salve sancte pater, un antico canto gregoriano. Ha quindi esortato i religiosi a continuare a prepararsi per gli 800 anni della morte di San Francesco, sottolineando che "nella sua umiltà e piccolezza è un grande distributore del Vangelo". E come suoi discepoli a "continuare la sua missione di testimonianza e pace".   

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