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La McLaren è in testa con Norris e Piastri, due piloti alla pari che lavorano assieme. Ma il cannibale Verstappen...
Arianna Ravelli
18 ottobre 2025 (modifica alle 15:18) - MILANO
Un po’ nascosto tra le malinconie ferrariste e le attese della rivoluzione in arrivo nel 2026, il Mondiale di F.1 si sta avviando alla sua fase cruciale, caratterizzata da un duello per il titolo per certi versi mai visto. Nello sport più complesso da gestire (perché è contemporaneamente di squadra e individuale) ci sono due piloti, Oscar Piastri (336 punti) e Lando Norris (314), dello stesso team (la McLaren), giovani, carini, educati, liberi di lottare, trattati allo stesso modo, ma soprattutto cresciuti a velocità e condivisione (di tutto: dati, strategie, telemetrie, comunicazione). La cosa bella è che ci credono, non è una posa per le tv. Tanto che quando la tensione sale e i due si scontrano - come a Montreal e nell’ultimo GP di Singapore - il responsabile è il primo ad alzare la mano e a dire "Colpa mia"("Abbiamo riesaminato l’accaduto e posso dire che ci saranno ripercussioni per me, era qualcosa che non doveva accadere", le parole di Norris). Ce li vedete a comportarsi così Schumacher o Alonso (che il team principal McLaren Andrea Stella ha conosciuto bene ai tempi della Ferrari), due maschi alfa alla Fonzie per i quali la parola "scusa" era impossibile da pronunciare, perlomeno in pubblico?