Il 33° turno si chiude col successo del Forest a Londra coi gol decisivi di Anderson e Wood
dal nostro corrispondente Davide Chinellato
21 aprile 2025 (modifica alle 23:18) - LONDRA
La favola ricomincia. Il Nottingham Forest ritrova la vittoria dopo due k.o. di fila e piegando 2-1 il Tottenham a Londra nei primi 16’ si rimette davanti a tutti nell’incertissima volata che coinvolge anche Newcastle, Manchester City, Chelsea e Aston Villa (in rigoroso ordine di classifica) e assegna quei biglietti per la prossima Champions su cui il Liverpool campione in pectore e l’Arsenal secondo in classifica hanno già messo le mani.
La squadra di Espirito Santo ha vinto mostrando di nuovo le sue armi migliori, la concretezza in zona gol che le ha permesso di andare avanti 2-0 dopo appena 16’, e la sicurezza difensiva che le ha permesso di tenere al sicuro il risultato fino all’87’. Sono i due pilastri su cui il Forest ha costruito quel suo sogno chiamato Champions. Lo coltiva anche il Tottenham, non certo in quella Premier che se finisse oggi chiuderebbe al 16° posto, suo peggior risultato di sempre, ma attraverso l’Europa League: la semifinale col Bodø, con l’andata in programma il primo maggio al Tottenham Stadium, è l’unica cosa che interessa agli uomini di Postecoglou.
le chiavi
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Al Forest importava vincere, al Tottenham per buona parte della partita no. È stata la differenza principale tra le due squadre, con gli ospiti che hanno cavalcato il ciclone iniziale dei due gol in 16’ e poi controllato con la loro difesa resa ancora più solida dall’intuito del portiere Matz Sels. Il cambio tattico dell’intervallo ha permesso al Forest di giocare a distruggere i confusi tentativi del Tottenham di rientrare in partita, tenendo comunque alta la tensione coi suoi sempre temibili contropiede. La squadra di Postecoglou almeno per la prima ora è sembrata completamente disinteressata alla partita, con Mathys Tel sulla sinistra d’attacco unico a cercare di farsi notare. I fischi del Tottenham Stadium all’intervallo non hanno avuto effetto: per gli Spurs la Premier in questo momento è solo una buona palestra per preparare l’Europa League, una in cui far ad esempio ritrovare la condizione a Dejan Kulusevski, che se più vicino al top di quanto sia ora in coppa potrebbe trasformarsi in arma letale. Quando Richarlison ha riaperto la partita all’87’, facendo pace con quel gol che troppe volte si era divorato, era troppo tardi per rimediare al fatto che il Tottenham ha perso 18 volte in 33 partite di campionato. Vincere l’Europa League è l’unica cosa che non farebbe andare questa in archivio come la stagione più disastrosa degli Spurs negli ultimi 35 anni.
la partita
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Forest avanti dopo appena 5’ con un tiro da fuori di Anderson reso imparabile da una deviazione di Bentancur. Al 10’ il fuorigioco semiautomatico salva il Tottenham dal raddoppio ospite, ma non c’è niente di irregolare nel tocco di testa con cui Wood fa 2-0 al 16’. La ripresa comincia con gli Spurs che cambiano i due centrali difensivi, il Forest che passa dal 4-3-2-1 al 3-5-1-1 e la Var inutilizzabile per i primi 5’. Toffolo salva sulla linea una girata di testa di Kulusevski al 63’. il Tottenham prende coraggio e riapre all’87’ con Richarlison, in gol di testa da cross di Porro dopo essersi divorato occasioni in serie. Troppo tardi per cambiare il risultato.