Il talento del Psv e il gioiellino del Monaco sono di nuovo nel mirino di De Laurentiis, ma resta in piedi pure la pista che porta a Ndoye
Come dicevano i nonni: soldi chiamano soldi. E più ne hai, tanti in più ne chiedono. Perché duecento milioni (più o meno) di budget stuzzicano gli interlocutori, li spingono in quella terra di qualcuno ch’è la ricchezza. I gol costano, da sempre, e a volte i prezzi lievitano: e poi in questo pazzo, pazzo calcio, una giostra che non si ferma mai, il limite non esiste, forse. Il Napoli insegue bomber, che siano esterni, che siano centrali, che siano soprattutto con un curriculum vitae che rassicuri Conte, che un giorno, da analista rigoroso, sottolineò un limite di quelli che con lui sarebbero poi diventati campioni d’Italia. "C’è Lukaku ma poi, al fianco, non ci sono calciatori con tante reti nel loro vissuto". Per andarsene a spasso tra trecentocinquantamila spettatori che hanno riempito il Lungomare, Jack Raspadori ha raschiato il fondo del barile, e al resto hanno provveduto Big Rom e uno strepitoso McTominay: ma ora che va progettato il futuro, nel quale c’è pure la Champions, Giovanni Manna, travestendosi da rabdomante, insegue gol.
olandese volante
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Noa Lang ha l’età giusta (26 anni tra dieci giorni) e Napoli l’ha vista da vicino nello scorso gennaio, quando però dovette arrendersi al no del Psv: ma un’ala con quel passo non esce dai radar così, dalla sera alla mattina, e in Olanda sanno bene che Manna non ha dimenticato, anzi, e che però certe cose bisogna ricostruirle con pazienza e strategia. Da quelle nottate un po’ gelide ("sentivo che mi veniva tolto qualcosa, ci sono rimasto male") Lang si è ripreso vincendo clamorosamente il campionato olandese, però adesso sembra che i tempi siano maturi, ovviamente a cifre diverse dai 20 milioni d’inizio anno. Manna vorrebbe spendere in Italia, perché le liste hanno esigenze, e però intanto dà uno sguardo all’estero, che offre panorami invitanti: Eliesse Ben Seghir è un ragazzino (20 anni appena compiuti) che s’è imposto prepotentemente con il Monaco, ne ha fatti complessivamente nove ma ha margini di miglioramento che stuzzicano e una valutazione che però inquieta. Da quelle parti, non hanno bisogno di danaro, e il sospetto che schiodarli dai 40 milioni di euro desiderati sia un’impresa è concreto: però Manna non si deprime, non indietreggia, aspetta di capire, finge disinteresse e comunque non potrà negare che il “bimbetto” è un’idea di assoluto livello, anche in prospettiva. E che prima di trasformare la tentazione in trattativa, sarà necessario avere l’intuizione che imprima la svolta e finisca per dare un senso compiuto a qualsiasi pensiero.
rieccolo
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Ma nella lista della spesa è rimasto, ovvio che sì, anche Dan Ndoye (25 anni a ottobre), un altro per il quale cinque mesi fa c’è stato modo di perderci certe notti: con Giovanni Sartori il discorso venne sfiorato, fu impossibile approfondirlo perché al Bologna gradivano esclusivamente i soldi e nessuna contropartita tecnica, che il Napoli tentò di offrire per ammorbidire l’investimento poi spostato a questa estate. Il finale di stagione, la vittoria della Coppa Italia, ma soprattutto i nove gol (incluso quello al Milan nella finale dell’Olimpico) hanno quasi raddoppiato il valore dello svizzero e dai 22-25 si è arrivati a in prossimità dei 40. E pure chi ha duecento milioni a disposizione, e comunque deve fare un pensierino anche a Bonny o a David o a chi per loro, prima di lanciarsi, cerca legittimamente un paracadute o una rete di protezione.