Il dialogo di Inzaghi con l'Inter: "Non posso andare avanti". Il retroscena della separazione

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L'incontro con Marotta, Ausilio e Baccin è durato tre ore. Si è arrivati alla risoluzione senza discutere dell'aspetto economico

Davide Stoppini

Giornalista

4 giugno - 08:24 - MILANO

"Non ho più le energie per continuare". Così, con queste parole, Simone Inzaghi ha subito fatto capire che il suo futuro sarebbe stato lontano dall’Inter. Davanti a lui il presidente Beppe Marotta, il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin. Solo loro, nessun altro. E anche l’allenatore è arrivato senza il suo procuratore: era un segnale chiaro che non era il tempo di parlare di rinnovo e di far partire una trattativa. "Non posso più andare avanti, sono stanco, penso che il mio ciclo qui sia giunto al termine", ha continuato l’allenatore. Chi lo ascoltava aveva già capito nelle ore precedenti che si sarebbe arrivati alla separazione. Nessuna sorpresa, dunque. Certamente, dopo quelle parole di Inzaghi, nessuno ha ritenuto di insistere: non era il caso, non è mai il caso a fronte di una persona che esprime il desiderio di interrompere il rapporto perché non più motivato. 

Risoluzione L’incontro è stato lunghissimo. È durato tre ore, dalle 14 alle 17. Ed è andato in scena in centro a Milano, tra le mura di un ufficio, lontano da occhi indiscreti e lontano pure dai cronisti che aspettavano sotto la sede del club. Inzaghi è arrivato ed è ripartito con l’auto della società: un altro segnale che sia il pre sia il post incontro è stato sereno. Non è un caso che non sia servito discutere neppure un secondo dell’aspetto economico: si è arrivati subito alla risoluzione consensuale, Inzaghi ha lasciato sul tavolo i 7 milioni di euro dell’ultimo anno di contratto - perché sarebbe scattato automaticamente l’aumento di 500 mila euro rispetto ai 6,5 milioni —, senza pretendere nessuna buonuscita. E senza che l’Inter, dal canto suo, abbia chiesto all’Al Hilal alcun indennizzo per liberare il proprio allenatore. Durante le quattro ore Inzaghi e i dirigenti hanno avuto modo di ripercorrere il percorso fatto e anche di toccare in qualche modo il discorso Arabia. Il tecnico ha assicurato che non metterà in difficoltà l’Inter avvicinando i big della rosa, i suoi ormai ex giocatori, con offerte allettanti. C’è stato anche modo di scherzare sul possibile incrocio ai quarti di finale tra Simone e l’Inter al Mondiale per club, se i nerazzurri e l’Al Hilal dovessero superare la prima fase. Sarebbe curioso, per certi versi affascinante, di sicuro stimolante. E l’Inter, per Inzaghi, evidentemente non lo era più.

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