Il Chelsea è finito sotto accusa
dalla Federcalcio inglese (FA) per 74 presunte violazioni del
regolamento amministrativo, relative a numerosi pagamenti ai
procuratori effettuati tra il 2009 e il 2022. Le contestazioni
riguardano in particolare il periodo in cui il club londinese
era di proprietà dell'oligarca russo Roman Abramovich, prima
della cessione 'forzata' a un consorzio guidato dall'investitore
americano Todd Boehly e dalla società di private equity
Clearlake Capital.
Le presunte irregolarità coinvolgerebbero agenti,
intermediari e investimenti di terze parti sui giocatori. Il
Chelsea ha reso noto di aver segnalato autonomamente alla FA le
possibili violazioni e ha tempo fino al 19 settembre per
presentare una risposta formale. Se dovessero emergere
responsabilità dirette da parte del club, le sanzioni potrebbero
comprendere multe, blocco dei trasferimenti e persino la
detrazione di punti in classifica.
"Durante una due diligence approfondita prima del
completamento dell'acquisto, la nuova proprietà ha rilevato una
rendicontazione finanziaria potenzialmente incompleta relativa a
transazioni storiche e altre possibili violazioni delle norme
della FA", si legge in un comunicato del Chelsea, che ha
sottolineato come le presunte irregolarità siano state
"segnalate autonomamente a tutte le autorità di regolamentazione
competenti, inclusa la FA".
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