La Ue propone una legge sul restauro della natura per rispondere ai danni dei fattori ambientali sulla salute dell'uomo
Giacomo Martiradonna
24 luglio - 17:13 - MILANO
I numeri sono impietosi. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, il 14% dei decessi nell’Unione Europea è attribuibile a cause ambientali e in particolare all'inquinamento. Un dato che evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto le condizioni dell’ecosistema in cui viviamo colpiscano in modo diretto la salute delle persone. La correlazione tra degrado ambientale e incidenza di malattie gravi è sempre più documentata, specialmente nei contesti urbani e industrializzati. Patologie respiratorie e cardiovascolari, ma anche alcune forme tumorali: sono numerosi gli studi, che mostrano un'impennata delle casistiche in prossimità di siti contaminati. La nuova legge europea sul ripristino della natura, entrata in vigore nel giugno 2024, mira a rispondere proprio alla crescente urgenza di proteggere la biodiversità e contrastare le conseguenze sanitarie dell’inquinamento su larga scala.
Inquinamento, la legge sul ripristino della natura
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La normativa europea per il restauro della natura ha l’obiettivo di incentivare il recupero degli habitat e degli ecosistemi compromessi, a tutela dell’ambiente e della biodiversità. Ritenuta da molti esperti come il più significativo provvedimento ambientale mai approvato a livello comunitario, la legge è stata concepita per generare ricadute virtuose anche sul piano economico e sociale. In Italia, dove si contano centinaia di siti contaminati, la normativa potrebbe rappresentare uno strumento per avviare interventi di bonifica e contenimento del rischio sanitario, con ripercussioni positive sull'occupazione. A patto però che il provvedimento venga attuato rapidamente in tutti gli Stati membri, con un approccio olistico che includa anche la salute pubblica.
Salute umana e benessere animale
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La relazione tra ambiente, salute dell’uomo e degli animali non è mai stata così rilevante. Le malattie infettive trasmesse dagli animali all’uomo sono un fenomeno ben noto, come dimostrato anche dagli episodi recenti. L’inquinamento ambientale può danneggiare la salute di molte specie viventi e, col tempo, favorire l’emergere e la diffusione di patogeni zoonotici. Per questo motivo, sottolineano gli esperti, la tutela del benessere animale non è solo una questione etica ma una priorità sanitaria.
L’impegno di One Health Foundation
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Durante l'ultimo convegno svoltosi al Parlamento europeo, la One Health Foundation ha rinnovato l’appello alle istituzioni italiane affinché l’attuazione della nuova legge europea includa esplicitamente la dimensione sanitaria. Attiva da oltre due anni, One Health Foundation ha promosso campagne informative, oltre 6mila visite mediche gratuite sul territorio nazionale e iniziative di prevenzione, comprese vaccinazioni per soggetti a rischio. "A livello europeo si presentano ottime opportunità grazie alla nuova legge. Ben venga il 'restauro' degli ambienti in cui viviamo, ma va dato più spazio alla promozione della salute", spiega all'Ansa Rossana Berardi, presidente di One Health Foundation e ordinario di oncologia medica all'Università Politecnica delle Marche. "Solo all'inquinamento dell'aria sono strettamente collegate molte gravissime patologie, tra cui i tumori, le malattie respiratorie e cardiologiche".