Ibra: "I miei figli si credono migliori di me. Quella volta che 50mila mi urlavano 'zingaro'..."

3 ore fa 1

Zlatan a "This is me" su Canale 5 parla di Milan e famiglia: "Sarò milanista per sempre. Se mi conosci, sai che ho un cuore grande ed è difficile entrarci"

Luca Bianchin

Giornalista

15 ottobre - 23:55 - MILANO

"This is me". "Questo sono io". Il programma di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin e prodotto da Maria De Filippi ha un nome chiaro: chi va ospite, si racconta. Nella prima puntata della seconda stagione, Zlatan Ibrahimovic era in studio con Laura Pausini, milanistissima. Ibra ha parlato di sé, della famiglia, del suo mondo. Queste le frasi più significative. 

i figli

—  

"Non è facile per loro, ma hanno un po' questa mentalità per cui sono più forti di me, di già. Può aiutare, per il mio ego dico che è impossibile, ma l'importante è che stiano bene. Vivono una vita diversa dagli altri, perché papà è stato un giocatore forte, se non il più forte. Però sto provando a dividere l’Ibra professionista dal papà. La vita è più facile, più semplice, perché possono fare più di quello che ho fatto io. Quello che insegno loro è disciplina, rispetto e indipendenza. Se riescono in questo, significa che ho fatto bene il lavoro di papà". Maximilian e Vincent, 19 e 17 anni, giocano tra Milan Futuro e giovanili rossonere, seguiti molto da vicino da papà. Hanno iniziato a giocare come Seger, il cognome della madre, poi hanno scelto di passare a Ibrahimovic.

l'amore per il milan

—  

"Sarò milanista per sempre, perché quello che il Milan mi ha dato non lo dimenticherò mai. Mi hanno dato felicità e la seconda volta, quando sono tornato, amore. Giocavo con giocatori 20 anni più giovani di me. L'addio è stato un giorno molto speciale perché il giorno prima mi spiegarono il programma, ma io dissi 'Non voglio sapere niente, mi devono uscire emozioni spontanee'. Non era facile". Era giugno e San Siro applaudì a lungo il campione che si ritirava. Zlatan pianse.

"zingaro" a roma

—  

Ibra torna su uno dei giorni più difficili della sua carriera, il 31 ottobre 2021, quando durante Roma-Milan l'Olimpico lo offese con insulti razzistici. "Mi ricordo quella giornata, in 50mila urlavano 'Sei uno zingaro' dopo il gol. Ho fatto finta di non sentire perché ne volevo ancora di più, perché così mi caricavano. Quando ero in campo e mi arrivava odio, facevo ancora di più, perché mi serviva stimolo. Poi quando il pubblico ha cominciato a farlo pensavo 'più forte, più forte, più forte'. Poi l'arbitro ha ammonito me, cosa che non capisco".

la sua storia

—  

Qualche parola, come sempre, sul suo passato difficile: "Ho lavorato, ho fatto sacrifici, sono andato contro tutti. Dovevo essere più forte degli altri per farmi vedere e avere l'opportunità di arrivare. Oggi posso dire di aver aperto le porte alle seconde generazioni in Svezia".

la vita attuale

—  

Ibrahimovic oggi è Senior Advisor di RedBird, è l'uomo di Gerry Cardinale nel progetto Milan. "Mi manca l’adrenalina in campo, però dopo che hai accettato provi a trovare altra adrenalina, anche se non sarà mai uguale. Prima di decidere di smettere avevo paura, perché tutta la vita ho giocato calcio, poi sono arrivato a un certo punto dove l'ho accettato. Ora ho imparato che per arrivare devi lavorare: niente è gratis nella vita, e se lavori le cose arrivano. Se mi conosci, sai che ho un cuore davvero grande, ed è difficile entrarci".

Leggi l’intero articolo