IA e supercomputer nel futuro anche della difesa militare

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Intelligenza Artificiale e supercomputer sono due tecnologie che presto entreranno anche nel campo della difesa militare, insieme a prodotti in grado di rispondere alle nuove minacce come quella delle armi ipersoniche, vale a dire veicoli che viaggiano a circa 6mila chilometri orari, 5 volte la velocità del suono. Sono concordi nel dirlo i protagonisti della tavola rotonda sulle tecnologie aerospaziali dell’Aerospace Power Conference, la cui seconda edizione organizzata dall’Aeronautica Militare si tiene a Roma, con oltre 1.500 partecipanti da tutto il mondo.

“L’IA è uno strumento molto potente, ma anche i supercomputer saranno molto importanti per l’efficienza di questi sistemi”, commenta Masayuki Eguchi, responsabile dei sistemi integrati di difesa e spazio nella giapponese Mitsubishi. “Introdurre nuove tecnologie come l’IA all’interno di armamenti già esistenti è facile a dirsi ma difficile a farsi”, aggiunge Lorenzo Mariani, direttore esecutivo per il gruppo Vendite e Sviluppo Business dell’azienda Mbda Italia, il principale consorzio europeo costruttore di missili e tecnologie per la difesa. “Dobbiamo poter produrre di più e ridurre i tempi di consegna, questa è per me la priorità numero uno – prosegue Mariani – ma la difficoltà è quella di portare avanti in parallelo molte azioni e sviluppare contemporaneamente molti prodotti”. Parola chiave emersa dalla tavola rotonda è anche quella della collaborazione. “La grande sfida è assicurare che non soffra la nostra capacità di lavorare insieme per il bene comune, e questo riguarda più la politica che la tecnologia”, afferma Gerard Mayhew, consulente militare senior alla Bae, società inglese del settore aerospaziale e della difesa. “La collaborazione è fondamentale – sottolinea anche Mariani – perché nessuno ha la forza, le competenze e le risorse economiche per sviluppare da solo una varietà così diversificata di prodotti, la collaborazione è la chiave”.

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