Il team manager svela un retroscena al quotidiano olandese De Telegraaf: "Il caso molestie? Dimettermi non è mai stata un’opzione per me. Vale lo stesso per le persone che mi circondano”
Federico Mariani
18 giugno - 09:59 - MILANO
Nei piani di Christian Horner non è previsto un addio alla Red Bull. Porta chiusa per le altre scuderie, Ferrari compresa. Proprio il team di Maranello si era fatto avanti, offrendo al manager britannico un ruolo importante qualche tempo fa: questo è il retroscena rivelato dallo stesso Horner in un’intervista al quotidiano olandese De Telegraaf. Tuttavia Christian è rimasto al comando della squadra austriaca, con cui ha vinto tutto in questi anni, dagli otto titoli piloti ai sei Mondiali costruttori. Un legame destinato a resistere, almeno secondo il dirigente britannico.
FEDELE
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Presente in F1 dal 2005, Horner esordisce parlando delle offerte ricevute: “Sono lusingato che altri team abbiano pensato a me. In passato la Ferrari mi ha effettivamente contattato. Ma il mio cuore batte per la Red Bull”. Christian fornisce le sue motivazioni: “Ho investito gran parte della mia vita in questa squadra. Avverto un’enorme lealtà verso tutti i membri del personale e sento anche il sostegno della casa madre. Sento una responsabilità nei confronti di chi lavora qui. Quando sono arrivato alla Red Bull, c’erano 380 dipendenti. Ora sono circa 2000, considerando tutti i reparti. Raccogliamo qualcosa come un quarto di miliardo di euro all’anno da sponsor e introiti di marketing. È un business enorme. Inoltre i risultati sportivi ottenuti in tutti questi anni parlano da soli. Abbiamo vinto 124 delle 402 gare disputate e conquistato un totale di quattordici campionati mondiali”.
NIENTE DIMISSIONI
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Horner si sente legato alla Red Bull, ma non tutto è filato liscio in questi ultimi mesi. Infatti il manager britannico ha dovuto fare i conti con il caso di presunte molestie verso una dipendente. Eppure non ha mai pensato di lasciare il proprio posto: “Dimettermi non è mai stata un’opzione per me. Vale lo stesso per le persone che mi circondano. Ho sempre avvertito un grande sostegno da parte di un gruppo di persone leali all’interno dell’organizzazione. Ma preferisco non approfondire troppo l’argomento”. Meglio concentrarsi sul Mondiale 2025. Difficile puntare al titolo costruttori, mentre le speranze iridate tra i piloti sono riposte in Max Verstappen.