Dalla berlina di Mao alla sfida globale dei Suv elettrici: Hongqi, il marchio di Stato cinese, rinasce con design europeo, tecnologia avanzata e ambizioni da leader premium
Negli Anni 50, stanco di farsi trasportare in ingombranti berline sovietiche, Mao Zedong volle un'auto di rappresentanza che incarnasse la potenza emergente della Cina. Così nacque Hongqi, ovvero "Bandiera Rossa", un marchio che per decenni avrebbe trasportato i vertici del partito comunista, salvo poi andare sottotraccia, destinata al mercato interno. La Hongqi, oggi, è ritornata e sta diventando protagonista della nuova ondata di mobilità premium made in China. Grazie all’appoggio del colosso pubblico Faw, primo costruttore automobilistico del Paese, il brand ha intrapreso una rinascita ambiziosa e profondamente trasformata.
Da Rolls-Royce alla nuova Bandiera Rossa
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Il punto di svolta è arrivato nel 2018 con l'arrivo di Giles Taylor, ex capo del design Rolls-Royce. A lui è stato assegnato il compito di traghettare Hongqi nel nuovo millennio, mantenendo le proporzioni maestose e solenni care alla tradizione, aggiornandole però con Suv, modelli elettrici e una cura stilistica da brand premium globale. La gamma attuale della Hongqi va dalle berline formali agli sport utility elettrici, passando per concept futuristici e persino una limousine da oltre un milione di euro. A dare linfa alla crescita di Hongqi è anche un rinnovato spirito nazionalista promosso dal governo di Xi Jinping. Sempre più funzionari scelgono il marchio di casa al posto delle berline tedesche, mentre tra i giovani si diffonde l'idea del "lusso del patriottismo". Qin, un universitario di Hunan a capo di un club di fan di Hongqi, ha raccontato alla Reuters: “Il look è la prima cosa che colpisce. La metà dei nostri iscritti è sotto i 30 anni. E anche le ragazze ci seguono”.
i numeri della rinascita
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Il risveglio del marchio è anche nei numeri: da meno di cinquemila esemplari venduti nel 2017 agli oltre 412mila del 2023, con una crescita del +17% rispetto all'anno precedente, a fronte di un mercato cinese che è avanzato solo del 5,8%. L’obiettivo per dopo 2025 è il milione di unità: ma la partita più interessante si gioca fuori dai confini nazionali. Hongqi ha già spedito i primi 600 esemplari in Europa e prevede di offrire 15 modelli elettrificati in 25 mercati UE entro il 2028. Senza dimenticare l'espansione in Messico e Medio Oriente (dove è già possibile ordinare il marchio luxury Golden Sunflower). Il posizionamento è Premium ma accessibile: "Possiamo offrire tecnologie che gli europei ancora non hanno, o che trovano troppo costose", afferma Giles Taylor. Tra le chicche: interni in materiali biodegradabili, cockpit con intelligenza artificiale e sedili che memorizzano umore, posizione e playlist del guidatore.
sorpasso
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Hongqi è l'ennesimo specchio del sorpasso cinese nell'auto moderna: sviluppo accelerato, tecnologia spinta, costi competitivi. Hongqi, pur non potendo contare sullo stesso hype di Xiaomi e Byd, moltiplica i suoi sforzi e guadagna terreno. Al Salone di Shanghai ha portato un concept car volante e un prototipo di berlina di lusso realizzata con materiali innovativi come alga e funghi. Sì, avete letto bene.











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