Il post parto dura ben più di 6 settimane e non è per nulla fisiologico che tutto torni in fretta "come prima". È una delle conclusioni di uno studio che ha analizzato i dati relativi a oltre 300.000 nascite per capire come decine di parametri biologici essenziali per la salute cambino prima del concepimento, durante e dopo la gravidanza.
La ricerca, la più ampia e completa mai effettuata sui cambiamenti che la gravidanza apporta al corpo delle donne, suggerisce inoltre il rischio di certe complicanze - come pre-eclampsia e diabete gestazionale - si possa desumere da alcuni parametri ancora prima del concepimento. I dettagli del lavoro sono pubblicati su Science Advances.
Ampio database. Un gruppo di scienziati del Weizmann Institute of Science di Israele ha studiato i dati anonimizzati di esami del sangue, delle urine e di altre analisi effettuate dal 2003 al 2020 su donne in gravidanza sane, dai 20 ai 35 anni, che non stavano assumendo farmaci e che non avevano malattie croniche. In totale, sono state analizzate 44 milioni di misurazioni fisiologiche riguardanti oltre 300.000 gravidanze portate a termine.
Cambiamenti in diretta. Dagli esami di routine sono stati raccolti risultati relativi a 76 test molto comuni, come analisi dei livelli di cellule immunitarie, globuli rossi, infiammazione, colesterolo, salute di reni e fegato, eseguiti da 4 mesi e mezzo prima del concepimento a 18 mesi e mezzo dopo il parto. Da questi valori, gli scienziati hanno ricavato il valore medio per ogni test per ogni settimana del periodo considerato. Una sorta di profilo dinamico di come la gravidanza stava alterando o aveva alterato i parametri fisiologici di base delle donne.
Uno sconvolgimento totale. Quanto tempo ci hanno messo i valori a tornare come prima della gravidanza? Il 47% dei 76 indicatori si è stabilizzato a livelli simili a quelli pre-concepimento entro un mese dal parto. Tuttavia, ben il 41% degli indicatori ha impiegato più di 10 settimane a stabilizzarsi di nuovo - con alcuni record notevoli: per esempio, alcune misure della funzionalità epatica e del colesterolo si sono ristabiliti dopo sei mesi, e un altro, relativo alla salute di ossa e fegato, ha impiegato un anno a tornare nella norma. Il rimanente 12% dei parametri ha invece richiesto dalle 4 alle 10 settimane per normalizzarsi.
Alcune misurazioni dell'infiammazione e riguardanti la salute sanguigna non sono invece tornate come prima per l'intera durata dello studio (80 settimane), non è chiaro se per la gravidanza in sé o se per il cambiamento nello stile di vita portato dall'arrivo di un neonato.
Montagne russe. In generale gli indicatori hanno seguito diverse traiettorie. Alcune misurazioni sono salite durante la gravidanza per poi calare dopo il parto; altre hanno fatto l'opposto, altre ancora non sono soltanto scese o cresciute per tornare ai livelli pre-concepimeto ma sono andate molto oltre o molto sotto i valori originali dopo il parto, per poi stabilizzarsi soltanto in seguito. Come se il corpo stesse cercando di compensare, eccedendo, ai cambiamenti.
Prevenire per proteggere. Altro dato interessante, alcuni cambiamenti sono risultati visibili ancora prima del concepimento. Ne sono un esempio la riduzione di certi valori di infiammazione e l'aumento di acido folico, ascrivibili a un cambiamento positivo nello stile di vita nelle donne che desideravano una gravidanza. Altre alterazioni non benefiche precedenti il concepimento potrebbero invece essere la spia di potenziali complicanze in gravidanza, come la pre-eclampsia (che si manifesta con ipertensione e proteine nelle urine, e che può risultare pericolosa per la madre e per il feto) e il diabete gestazionale.
Le donne che avevano sviluppato queste condizioni avevano infatti profili diversi per certi marcatori rispetto a quelle sane, e in alcuni casi, queste differenze erano ancora più significative prima del concepimento. Un fatto che fa ipotizzare che, in futuro, sarà possibile individuare le donne a rischio ancora prima che inizino una gravidanza.
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