Sull'oro della Banca d'Italia c'è stata una "grande polemica, grandi discussioni rispetto a un principio che noi riteniamo essere elementare: che l'oro che è posto a garanzia a della moneta appartiene di fatto al popolo italiano, naturalmente gestito dalla banca centrale". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in videocollegamento con Atreju.
"Credo che con con questa definizione che introduciamo, stabiliamo un principio importante. Qualcuno dirà non ha alcun effetto, invece ha un effetto simbolico fondamentale che era giusto definire", ha detto Giorgetti, confermando che l'emendamento sia in arrivo: "Credo già domani possa essere formalizzato".
"Questa fiducia che abbiamo conquistato con un lavoro serio e responsabile in questi anni è un un patrimonio che noi rivendichiamo, ma che dovrebbe rivendicare l'intero Paese. Mi dispiace che chi fa opposizione tende a sottovalutare, un patrimonio che lasciamo anche in eredità a chi verrà dopo di noi", ha detto Giorgetti. "Il fatto che il debito pubblico paghi uno spread così inferiore ha una ricaduta non solo il prossimo anno ma sui prossimi anni", ha aggiunto.
"Noi abbiamo un'unica arma, quella della serietà, della responsabilità, perché tutti questi risultati si costruiscono su un principio fondamentale che si chiama fiducia, che non è solo quella che prende il governo con i numeri in Parlamento, ma parlando di mercati finanziari e debito la si conquista ogni giorno ogni minuto sui mercarti e ha un termometro, il fatto che i titoli del debito pubblico possano essere venduti agevolmente anche senza l'aiutino della Bce col Quantitative easing, e lo spread è altro termometro anche se non bisogna farne una malattia".
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