Giallo-Parisi all'antidoping: Giorgio o Attilio? E intanto il Nobel declina l'invito

15 ore fa 1

Il caso nomine per la nuova Commissione. Il fisico forse scambiato per Attilio, medico dello Sport, il ministro Schillaci: "Nessun errore"

Elisabetta Esposito

Giornalista

15 ottobre - 09:54 - ROMA

In serata è arrivata la smentita del ministro della Salute, Orazio Schillaci: "Nessuna nomina sbagliata. Il premio Nobel non ha mai sbagliato niente". Ma il caso che ha tenuto banco ieri - facendo parlare trasversalmente di "gaffe" — difficilmente verrà dimenticato. Vediamo allora che cosa è successo. Lo scorso 14 luglio Schillaci ha firmato un decreto per nominare i componenti di un Comitato tecnico sanitario, presieduto dallo stesso Schillaci e articolato in varie sezioni tecniche. Tra queste c’è la Commissione "per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive". È composta da 14 membri, prevalentemente di esperti di medicina dello sport, diritto, tossicologia e doping, indicati da Ministero alla Salute, Dipartimento dello Sport della presidenza del Consiglio, conferenza Stato-Regioni, Coni, Nas, Istituto superiore di sanità e Ministero del Lavoro. Alla presidenza di questa Commissione è stato nominato Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica, ma l’incarico - secondo la ricostruzione de la Repubblica - sarebbe dovuto andare ad Attilio Parisi, celebre medico dello sport e rettore dell’Università di Roma Foro Italico, a cui sarebbe pure arrivata una telefonata di scuse del Ministero. 

il malinteso

—  

Schillaci ha precisato anche che il premio Nobel "collabora già con il Ministero perché sta nel Cda delle biotecnologie quindi non è vero che è la prima volta che ha un incarico al ministero della Salute". Ma Parisi, il fisico, ha sottolineato ieri: "Non è il mio campo", confermando poi di aver effettivamente ricevuto la convocazione a far parte della Commissione Antidoping, "ma l’ho vista in ritardo". Di certo ha declinato l’invito, ma nessuno se n’era accorto, tanto che nel Comitato tecnico sanitario che si è insediato nei giorni scorsi si registravano alcune assenze, tra cui quella del Nobel. Non è la prima volta che al ministero della Salute si verifica un problema di nomine: in un primo tempo nella Commissione vaccini erano stati inseriti due medici considerati no vax (Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite), creando una bufera politica e nella comunità scientifica e spingendo il ministro Schillaci a firmato un decreto di revoca della Commissione ad appena dieci giorni dalla nomina.

Leggi l’intero articolo