Ghiotto ghiaccio da record 'Giochi in casa chance unica'

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Si è spinto dove nessuno era mai riuscito. Con i pattini ai piedi i suoi 10mila metri di ghiaccio e fatica sono da record del mondo: per Davide Ghiotto quel crono stellare stabilito sull'Oval di Calgary pesa come e più delle medaglie vinte (4 ori solo ai mondiali). Perché per il pattinatore-filosofo di Altavilla Vicentina il bello di stare sulle lame è proprio sfidare i limiti, alzando ogni volta l'asticella: a 100 giorni dai Giochi di Milano-Cortina il campione del pattinaggio di velocità guarda ai Giochi in casa come a una occasione irrinunciabile per aggiungere un altro tassello a una carriera a cui non ha più molto da chiedere. In bacheca c'è anche il bronzo olimpico di Pechino 2022, ma a 32 anni l'azzurro non ha alcuna intenzione di fermarsi. "La preparazione sta andando molto bene - dice all'ANSA Ghiotto - siamo in Germania ad allenarci su pista coperta, in Italia è difficile. I tempi registrati fanno ben sperare". Nato con lo sport nel sangue (suo papà Federico è stato un ciclista professionista), il pattinatore ha due bimbi piccoli e in Canada lo scorso gennaio ha strappato - abbassandolo di 5 secondi - il primato a un rivale, che è anche il suo idolo, Nils van der Poel. "E' il mio mito, ho gareggiato con lui - racconta - e ho sempre ammirato il suo sentire in gara, non la medaglia ma stabilire record, superare i propri limiti". Ed è questo lo spirito con cui Ghiotto si prepara alla sua terza Olimpiade: anche se prima ci saranno le tappe di coppa decisive per la qualificazione tra Usa, Canada, Olanda e Norvegia. "Mi sto preparando con la massima serenità, penso rappresenti una tappa fondamentale, la chiave di volta della mia carriera, e gareggiare in casa comunque è una bella opportunità - dice Ghiotto, che è passato dalle rotelle al ghiaccio a quasi vent'anni - Per il piccolo mondo del ghiaccio è un'occasione non solo per mostrare il livello degli atleti, ma anche mostrare gli sport invernali a tutto il mondo, fatti qui da noi. E penso che anche se al fotofinish tutto sarà pronto, perché si tratta di una vetrina troppo importante". Re dei 10mila e 5000 metri, Ghiotto non si nasconde: "L'obiettivo è la medaglia sulle due mie distanze - sottolinea il campione delle Fiamme Gialle - ma c'è anche il team pursuit che ci dà molta fiducia. Passiamo così tanto tempo tutti insieme, poi in pista siamo rivali, ma nella squadra tutti con lo stesso obiettivo. E' una bella sensazione".
    Papà non a tempo pieno ("Non è facile conciliare tutto, stando fuori anche a lungo. Ma quando sono a casa recupero") il futuro post olimpico ancora non lo ha definito. "Progetti a lungo termine non li ho definiti - spiega Ghiotto, una laurea in filosofia con il massimo dei voti conseguita all'università di Trento - bisogna vedere come vanno i Giochi. Punto a fare un'ottima stagione e se sono al top potrei continuare un paio di anni ancora, se posso essere competitivo. Certo in pista mi ritrovo avversari che hanno molti anni meno di me". Adesso però è concentrato su quei dodici minuti che lo hanno proiettato tra i più grandi di sempre nella sua specialità: "Alla fine durante i giri in pista non si pensa a nulla, è come stare in una bolla, la testa va solo alle energie che hai, pensi solo a te stesso, trance agonistica pura. Russi esclusi? Non ha molto a che fare con lo sport, nel nostro mondo anche avversari siamo tutti amici". I Giochi in casa sono ormai in dirittura d'arrivo: il conto alla rovescia è partito e Ghiotto si presenterà all'Ice skating di Milan come uno degli uomini da battere.
   

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