Gattuso con Israele per i play off, 'coraggio e rispetto'

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 "Coraggio e rispetto". Chiede questo Gennaro Gattuso all'Italia, che domani a Udine contro Israele gioca uno spareggio per gli spareggi, provando a isolarsi dall'eco della protesta fuori dallo stadio friulano. Se vince, la nazionale ha di fatto la certezza del secondo posto nel girone di qualificazione Mondiale, che vuol dire play off; altrimenti, rischia di rimettere tutto in gioco.

    Seppellita sotto la valanga di gol norvegesi la residua speranza di un aggancio al primo posto, la nazionale confida nel buon vento azzurro del nuovo ct ("ringrazio Spalletti per le sue belle parole, avrei voluto telefonargli") per superare l'ostacolo israeliano e lasciarsi aperta la porta per la Coppa del Mondo. Non preoccupa piu' di tanto il ct il clima attorno alla partita, che neanche la tregua di Gaza sembra aver raffreddato, come dimostrano gli incidenti di sabato a Oslo.


    "Rispetto chi restera' fuori dallo stadio per protestare, anche se dispiace per le famiglie che volevano venire. In ritiro - ha raccontato il ct - siamo tutti felici nel vedere un fiume di gente che rientra a Gaza, e siamo felici per il ritorno degli ostaggi. Ma quando entreremo nello stadio, ci concentreremo sugli 11 mila tifosi sugli spalti".


    Stando attenti, sottolinea Gattuso, a non ripetere gli errori dell'andata sul neutro di Debrecen, che rischiò di far saltare tutto fino al rocambolesco 5-4 di Tonali. "Sappiamo da due mesi che non abbiamo margini di errore - spiega il ct, alla vigilia della partita - Quelli commessi all'andata si correggono non con la grinta, ma con l'addestramento e guardando i video come abbiamo fatto stamattina: c'erano troppi corridoi aperti".


    Gattuso dice di temere le capacità offensive di Israele, "che ha giocatori veloci e tecnici davanti, salta l'uomo e crea la superiorita' numerica: e poi domani si giochera' il tutto per tutto".


    Anche per questo, con le assenze dell'infortunato Kean e di Bastoni squalificato, e tenendo conto della fatica di Tallinn, il ct valuta bene i cambi. Mancini è il sostituto naturale al centro della difesa ("sono maturato, e al Mondiale tengo tantissimo come tutti", le parole del romanista), più complicata la scelta davanti. "La formula del doppio centravanti - spiega il tecnico degli azzurri - era nata dalla necessità di recuperare lo svantaggio di differenza reti dalla Norvegia.


    Avevo dubbi sulla copertura difensiva, ma gli attaccanti sono stati bravissimi, hanno fatto volume e pressato quando perdevano palla". Ora però è possibile prendere in considerazione un assetto diverso, con la difesa a tre ("non e' nelle mie corde, ma devo mettere da parte l'egoismo e pensare all'avversario"), che porta con sè un centrocampista in piu' per spezzare il palleggio israeliano. "Pio Esposito ha giocato 75 minuti piu' recupero, non lo faceva da tempo. E si puo' sempre essere decisivi dalla panchina - la considerazione di Gattuso - I difensori israeliani non sono poi molto veloci, e di questo anche devo tenere conto". Più Raspadori, secondo questa logica, che Pio Esposito. In fondo domani basterebbe anche un solo gol piu' di Israele. "Ma non parlatemi dei play off, ci dobbiamo ancora arrivare", il consapevole scongiuro di Gattuso. 

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