Essendo in sostanza consapevoli che le previsioni serie per il nuovo anno, in un contesto geopolitico ed economico a dir poco animato, sono talmente incerte che neanche un redivivo Nostradamus riuscirebbe ad imbroccare, tantissimi media internazionali si sono trovati d'accordo nel puntare il radar dei trend sulla gastronomia. Della serie meglio buttarsi su temi più innocui che azzardare la pace nel mondo. Le previsioni sulle tendenze hanno a che fare con la moda degli ultimi mesi ed è facile che molte siano conferme di ciò che si sta vedendo di nuovo anche in Italia.
Innanzitutto il cibo, non potendoci in generale permetterci molto altro, è diventato uno status symbol, da vivere come lusso . Sono evasioni commestibili.
Questo spiega due tendenze in atto un po' in tutti i paesi: l'onnipresenza del tartufo e del caviale, due boom che dilagano dalle tartare alle insalate, ai primi piatti. La democratizzazione del caviale e del tartufo. Sul Ny Times ho visto una confezione elegante di una box di bocconcini di pollo con accanto il caviale venduta alla finale maschile degli US Open di tennis. Gli hashtag dedicati hanno milioni di visualizzazioni su TikTok, come L' hashtag #caviarbumps che riflette una tendenza che immaginiamo lanciata da qualche milionario russo ossia una degustazione poggiando le uova di pesce nell'incavo della mano. Niente di illegale, ha una origine antica perchè il calore corporeo iniziando a riscaldare le uova, libera le molecole aromatiche e permette di testarne la qualità, ma comunque un che di sborone, spaccone ce l'ha. Lasciam perdere se il caviale che impazza sia autentico o meno cmq è moda, come anche il tartufo: i ristoranti che lo hanno sempre avuto sono pieni ma gli altri lo hanno messo in carta e ci sono anche i monotematici come Casa Savini a Milano e Tartufi & Friends a Roma. C'è chi contrasta l'idea che il cibo tartufato sia più esclusivo, ma in realtà solo più profumato e che vada dosato al meglio senza strafare altrimenti uccide ogni altro sapore. Salse, grattate e oli tartufati impazzano su tagliate, hamburger, frittate e persino sulla pizza, il qb, quanto basta è fondamentale.
Le tendenze gastronomiche sono misteri irrisolvibili. Un piatto o una preparazione diventa onnipresente senza preavviso. L'acciuga al burro (affumicata o non affumicata) sul toast ha trionfato nel 2024 con la variante su stracciatella. Un'altra moda che va avanti nel 2025 riguarda gli smash burger. Per quei pochissimi che non li conoscono sono degli hamburger semplicemente cotti sulla piastra bollente schiacciati con forza, to smash, con il batticarne in questo caso si forma una crosticina croccante e dorata all'esterno e rimanendo morbida all'interno trattenendo i succhi. E questo a condizione che non siano surgelati, altrimenti non riesce la ricetta. Che poi è scientificamente parlando una reazione di Maillard tipica della cottura ad alta temperatura. Di posti dove mangiare smash burger è pieno nel mondo, catene intitolate al nuovo trend ci sono in America come in Italia, affollate di ragazzini in coda per entrare.
Su El Pais più che previsioni gastronomiche c'erano auguri: uno è stato divertente. Ci si augura che al ristorante si ordini dal menu, si riceva il piatto e si mangi con privacy evitando di essere continuamente interrotti dai camerieri impegnati in dettagliate narrazioni in aiuto del commensale cui bisogna spiegare che il puntino violaceo è gel al ribes, che la goccia giallo oro è salsa allo zafferano, e così via.
Il New York Times ha dedicato alle previsioni gastronomiche un articolo come ogni anno, solitamente tra i più letti. Ha dichiarato il 2025 l'anno delle salse, perlomeno in America: ossia l'anno in cui oltre ad annegare qualunque cosa, ostriche comprese, in ketchup, majo e ranch si apriranno a nuovi ingredienti e nuove culture, sempre sotto forma di emulsione. Più interessante è il prossimo atto del caffè: Dimenticatevi i caffè speziati al caramello, al moka e alla zucca con due dosi di sciroppo extra. Le bevande al caffè salate sono la prossima ondata. Gli chef stanno infondendo il caffè con purea di topinambur e avocado, e aromatizzando le bevande con zenzero, citronella e fumo di rosmarino. Le caffetterie yemenite , che hanno avuto inizio a Detroit e si stanno diffondendo in altre città come alternative notturne ai bar, aromatizzano le caffettiere di caffè con hawaij , una miscela di spezie ricca di cardamomo, zenzero e cannella. E sì, il caffè sta iniziando a ricevere il trattamento omakase , ossia una declinazione di bevanda in varie preparazioni .
E si parla molto anche di gastronomia da asporto, un mercato incredibilmente in crescita . Durante le feste anche in Italia è stato un boom di piatti pronti ordinati in negozi e ristoranti e poi proposti su tavole eleganti familiari . E' un parente stretto del delivery conosciuto ai tempi del Covid e promette bene per il nuovo anno: ci farà faticare meno in cucina e mangiare in salute a patto che si ordini in posti di qualità. In America sono molto famosi I minimarket giapponesi, comunemente noti come konbini, sono aperti 24 ore su 24, sono letteralmente negozi di 'comodità' come i vecchi empori di una volta, venerati per i cibi ben preparati come onigiri, ramen e i panini con insalata di uova su pane al latte che il cuoco Anthony Bourdain amava.
Mentre il mondo dell'asporto e della consegna continua ad espandersi, lo stesso vale per i contenitori in cui vengono serviti. I ristoranti miglioreranno il loro gioco con imballaggi ponderati e Instagrammabili che si prestano a video di unboxing e possono fungere da divertente punto focale per intrattenere gli ospiti a casa, come la scatola di pollo e caviale da $ 100 venduta quest'anno agli US Open di tennis e la Triple Treat Box a tre livelli di Pizza Hut. L'imballaggio è una parte dell'esperienza culinaria che viene trascurata. In Italia il trend lo abbiamo fiutato: è appena stato lanciato un progetto di cartone da asporto 'opera d'arte', non solo una semplice scatola ma uno scrigno per contenere un prodotto d’eccellenza, gustoso, leggero ed unico al mondo come la pinsa. L'ha ideato l'azienda Di marco affidandolo a tre dei più noti street artist italiani - Camilla Falsini, Lucio Schiavon, Daniele Tozzi- per far sì che la migliore street art potesse vestire il migliore street food. E' nato così la “PBox”, che oltre a contenere la Pinsa, racchiude la creatività e lo stile degli artisti che ne hanno reinterpretato la storia e i valori attraverso la loro arte.