La piazza si è scagliata contro i Friedkin per il caso-Kone (rientrato così com'è stata bloccata la sua cessione) e vede ora nel solo Gasperini il garante della competitività della Roma
"Era antipatico anche a me. È la prima cosa che gli ho detto: sei antipatico. Ai tifosi della Roma sei antipatico". In giacca e cravatta, alla presentazione di Gian Piero Gasperini, un Claudio Ranieri non più allenatore ma dirigente aveva introdotto così la nuova guida della sua squadra. Con ironia, classe e una risata aveva sintetizzato così il primo sentimento della piazza nei confronti del Gasp, avversario da sempre ma da due mesi nuovo frontman dell'ennesima ripartenza giallorossa. Trovarsi dalla stessa parte inevitabilmente ha cambiato tutto e nel giro di un paio di mesi, e di una sessione di mercato che può ulteriormente cambiare (migliorare?) la rosa che ha a disposizione, Gasperini si è preso la Roma per davvero. Squadra e piazza.
metodo gasp
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La prima medaglia se l'è appuntata sulla felpa dove spicca la doppia G delle sue iniziali a metà luglio. "Mercato in ritardo, sono preoccupato. Ci vuole un'accelerazione", l'SOS mandato da Trigoria. Nemmeno dieci giorni dopo si riaccende la polemica di mercato, e altra frecciata non velata alla proprietà: "Faccio la conta da maggio. Non è un alibi, ma la fotografia: la preparazione cosa la facciamo a fare?". Gasperini incalza i Friedkin, dice quello che pensa e - non certo per piaggeria - su questo argomento si scopre più allineato che mai ai tifosi. Punti in più. Poi riflette, inizia a plasmare la squadra, ammette che "i tempi del mercato non sono mai quelli degli allenatori" e che il settlement agreement non permette stravizi ma i giocatori arrivano. A meno di una settimana dall'inizio del campionato i nuovi sono quattro e tutti titolari nella sua Roma.
i tifosi lo promuovono (e criticano i friedkin)
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Gasperini è allineato con la proprietà e, al netto delle necessità di bilancio, è uno di quegli allenatori che riesce ad avere voce in capitolo. Chiarisce le necessità e prova a valorizzare al massimo ciò che ha a disposizione. Soprattutto quei top che ha trovato già in rosa. Il rinnovo di Svilar, che ha aperto il mercato estivo della Roma, è stato importante quanto un colpaccio in entrata e adesso la permanenza di Manu Kone assume gli stessi contorni. Gasperini durante il pre campionato non si è mai privato di elementi come loro, tra i più apprezzati dalla piazza. Infatti non è stata una sorpresa vedere la furibonda reazione dei tifosi alla possibilità di una cessione di Kone all'Inter. Tutti contro i Friedkin. Su X nel giro di poche ore è diventato di tendenza l'hashtag #KoneIn e gli ultimi post degli account Instagram di Roma e Everton (altro club di proprietà della famiglia a stelle e strisce) sono stati invasi da commenti di critiche feroci per questa possibile operazione che avrebbe privato la Roma e Gasperini di uno dei centrocampisti più forti del campionato. Imperdonabile. Ma la rivolta ha sortito il suo effetto e la cessione di Kone è stata bloccata: il perno della mediana della Roma resta al suo posto. La piazza gongola. Con Gasperini il francese può crescere ancora e con lui le speranze dei tifosi di vedere fin da subito una squadra ambiziosa guidata da un allenatore, non più antipatico, che in due mesi ha conquistato i tifosi e si è fatto garante della competitività di questa Roma.