Fiorentina, resta solo il dovere di provarci

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Fiorentina’s players show their dejection after the Italian serie A soccer match ACF Fiorentina vs Hellas Verona at Artemio Franchi Stadium in Florence, Italy, 14 December 2025. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINi

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Qualsiasi altro club sarebbe da considerare retrocesso, ma la Viola no: servono una guida in società e un leader in campo

Alessandro Vocalelli

Opinionista

15 dicembre - 07:46 - MILANO

parliamoci chiaro, per evitare fraintendimenti e non dare la sensazione - immergendo la penna nello zucchero - di voler ignorare la realtà: qualsiasi altra squadra, di quelle costruite per ottenere la salvezza, a questo punto sarebbe già praticamente retrocessa. Perché sei punti dopo quindici partite sono una miseria; condividere, con il Wolverhampton, il triste primato di unica dei cinque campionati più importanti a non aver mai vinto è una mortificazione; immaginare di quadruplicare la media punti dall’attuale 0,4 ad almeno 1.4 apparentemente un’illusione. Insomma, un’impresa disperata, considerando anche l’incredibile serie di errori, contraddizioni, abbagli, esoneri, dimissioni, che si sono fin qui affastellati, in un psico-dramma sportivo che nessuno poteva immaginare. 

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