L'intelligenza artificiale contro
il greenwashing è un progetto avviato da Consob e Università di
Trento, che hanno sviluppato insieme un prototipo per la
rilevazione di eventuali messaggi
ingannevoli da parte degli emittenti di green bonds.
L'obiettivo è quello di mettere a punto strumenti nuovi da
impiegare in futuro nelle attività di vigilanza sui mercati
finanziari per verificare l'effettiva sussistenza dei requisiti
di sostenibilità vantati dalle obbligazioni societarie
etichettate come "verdi".
"Sebbene il prototipo debba ancora essere validato su larga
scala, rappresenta un primo passo verso una finanza più
trasparente e responsabile, in cui la tecnologia diventa alleata
della sostenibilità" sottolinea Consob che tra gli obiettivi del
suo piano strategico ha "il sostegno della fiducia degli
investitori, dell'integrità dei mercati e della transizione
verso un'economia sostenibile".
Lo studio prende come base-dati di riferimento le
"obbligazioni verdi" emesse nei Paesi dell'Unione europea dal
2013 al 2023 ed è stato realizzato a cura di Sandra Paterlini e
Andrea Nicolodi per l'Università di Trento e di Monica Gentile,
Vincenzo Foglia Manzillo, Maria Raffaella Sancilio e Paola Deriu
per la Consob.
Il prototipo utilizza tecnologie avanzate per riconoscere
dichiarazioni ambientali nei testi, analizzarne il tono
(positivo, neutro o critico), evidenziare le possibili
discrepanze tra gli obiettivi di sostenibilità dichiarati e
quelli effettivamente rilevati. Il primo risultato è il
significativo risparmio di tempo: a fronte di un impegno di
circa quattro ore richiesto da un esame condotto con metodi
tradizionali per l'analisi di un report di sostenibilità,
l'algoritmo impiega circa dieci minuti.
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