Allenatore giusto, fiducia e pochi "veneziani": così Fontecchio si è rilanciato a Miami

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L'abruzzese si è già ritagliato un ruolo nella rotazione di coach Spoelstra, che gli ha dato quella fiducia mai avuta invece a Detroit con Bickerstaff

Riccardo Pratesi

8 novembre - 16:53 - MILANO

Sono persino arrivati i cori “Mvp, Mvp” dei tifosi, durante l’ultima partita. Esagerati, assurdi, ma che rendono bene l’dea: Simone Fontecchio ha “sfondato”, ha fatto breccia nel cuore di chi ama i Miami Heat, la sua nuova squadra. Quei canti inneggianti provenienti dalle tribune del Kaseya Center, quando è andato in lunetta a tirare i liberi contro Charlotte, non avevano certo la pretesa di candidarlo come miglior giocatore della stagione Nba 2025-26, semmai erano un tributo, il riconoscimento dell’eccellente inizio di stagione dell’abruzzese. Che sta giocando bene in uscita dalla panchina di Coach Spoelstra. Pure gli Heat se la stanno cavando bene nonostante l’assenza di qualche infortunato illustre (Herro su tutti): 5-4 di record, sopra la linea di galleggiamento. Fontecchio sembra l’uomo giusto al posto giusto in Florida: funziona, da incastro del puzzle Heat.

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