Festa del Cinema di Roma, Ranieri: "Tanti presidi e professori sottopagati, eroi invisibili per i governi"

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L'attrice interpreta la preside di Caivano Eugenia Carfora nella serie Rai: "Tutti dovrebbero investire sulla scuola, istruzione vuol dire sviluppo di un Paese"

21 ottobre 2025 | 15.55

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"Ci sono tantissime Eugenia Carfora, altrimenti questo Paese non andrebbe avanti. Tantissimi dirigenti scolastici e professori che, nonostante siano sottopagati, danno il massimo che possono dare perché fanno il loro mestiere per bene e con passione. E questo mi commuove tantissimo. Poi ce ne sono altri che lo sono meno, ma non li biasimo perché non sono visti dalle istituzioni e da tutti i governi. Tutti dovrebbero investire sulla scuola perché crei cittadini del futuro, crei delle persone consapevoli: istruzione vuol dire sviluppo di un Paese". A parlare all'Adnkronos è l'attrice Luisa Ranieri che torna protagonista sullo schermo nella serie 'La Preside' - presentata alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma in coproduzione con il festival autonomo e parallelo Alice nella Città - ispirata alla vera storia di Eugenia Carfora, la dirigente scolastica di Caivano divenuta simbolo di determinazione e coraggio nella lotta contro la dispersione scolastica.

Per l'attrice ci sono incontri che non si possono spiegare. Succedono e basta. "Il primo incontro è stato commovente", confessa l'attrice con la voce spezzata dalle lacrime. "Ci siamo guardate e ho avuto la sensazione che ci conoscessimo da sempre. C'era qualcosa di profondo, di non detto. Una familiarità immediata. Poi lei mi ha detto: 'Comunque vada, io e te saremo legate per sempre'. Ed è vero. Lo saremo davvero". Da quell’intesa è nata un’interpretazione che è molto più di un ruolo, ma quasi una missione umana. "Questa storia era urgente da raccontare", spiega Ranieri, "e sono contenta che Eugenia mi abbia dato questa bella storia di riscatto".

Lavorando a questa serie (tra i produttori Rai Fiction e l'attore e regista Luca Zingaretti), Ranieri ha riflettuto sui bisogni dei ragazzi e delle ragazze: "Mi ha fatto pensare che i ragazzi e le ragazze hanno bisogno di amore, di un abbraccio, di un conforto, di essere visti, di essere accolti, specialmente nelle situazioni e nei contesti più difficili". Come Caivano, un comune di Napoli noto alle cronache per i frequenti episodi di criminalità, spesso giovanile, e degrado urbano e sociale. Per l'attrice "chiedere 'come stai oggi?' Oppure dire a un giovane 'per qualsiasi cosa chiamami' conta più di una lezione di matematica o di italiano. Perché in questa società e nella loro solitudine in cui i ragazzi sono un po' persi tra l'apparire e il non sapere le loro potenzialità, la scuola, la famiglia e i punti di riferimento sono fondamentali". E poi c’è il grande tema generazionale, un divario che oggi sembra più profondo che mai. "C’è sempre stato un gap tra giovani e adulti. La generazione dei miei figli rispetto alla mia ha un altro tipo di linguaggio perché è cambiata la società. Loro si ritrovano in un contesto molto più violento e competitivo e molto meno empatico". Però "a differenza nostra, i giovani di oggi che sono cresciuti in questo panorama sono capaci di sapersi districare più di quanto noi pensiamo. Bisogna avere fiducia", conclude. ‘La Preside’ arriva prossimamente su Rai 1 con la regia di Luca Miniero. (di Lucrezia Leombruni)

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