Il futuro di Vasseur dipenderà dalle prestazioni della monoposto nel 2026, nonostante il rinnovo di contratto dello scorso luglio
Paolo Filisetti
14 ottobre 2025 (modifica alle 17:24) - MILANO
La scorsa settimana la testata tedesca F1-insider ha lanciato la notizia bomba secondo cui l’interesse della Ferrari nei confronti di Christian Horner non sarebbe sopito, nonostante la conferma di Fred Vasseur al timone della Scuderia avvenuta lo scorso fine luglio. Le prestazioni tutt’altro che positive della SF-25 hanno innescato intorno alla Scuderia voci di ogni tipo frutto soprattutto del malcontento per una situazione che sembra priva di sbocchi immediati o comunque in un futuro prossimo. Ma si tratta solo di voci prive di qualsiasi fondamento, come alcuni osservatori hanno fatto immediatamente notare, oppure sussisterebbe un fondamento di verità, senza nascondere le difficoltà di una simile operazione?
il passato alla red bull
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Premessa: in F1 non ha senso applicare la norma - non scritta ma sempre attuata nel calcio - di cambiare l’allenatore per incrementare le performance in campo di una squadra. Quella di Horner alla Ferrari, però, pare non possa comunque essere liquidata come una semplice suggestione senza alcun fondamento. Da un lato è vero che Horner, di fatto, seppur da dipendente, sia stato il deus ex machina della Red Bull ricoprendo sino alla fine il ruolo non solo di team principal di Red Bull Racing, ma anche di ceo del team e di altre due società, ovvero Red Bull Technologies e Red Bull Powertrains (dove si produrranno le power unit 2026 per intenderci), con un’ambizione ad una sempre maggiore autonomia decisionale che ha creato i presupposti per la guerra di potere che è deflagrata a Milton Keynes. Dall'altro lato, è altrettanto vero che la sfida di riportare la Ferrari ad un livello degno del blasone del marchio del Cavallino rampante possa costituire una ragione unica per poter accantonare qualsiasi velleità di ingresso (impossibile) nell’azionariato del team, che sembrava essere una precondizione per accettare l’incarico.
i fedelissimi di horner
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In Inghilterra sono in molti a sostenere che, nonostante la guerra di potere che ha dilaniato per oltre un anno la Red Bull, tanti tecnici del team di Milton Keynes siano rimasti fedeli ad Horner, pronti a seguirlo in un’altra avventura dove ci sia da partire quasi da un foglio bianco. Qualcosa che, in realtà, porterebbe a pensare a qualcosa di nuovo come l’acquisizione di una squadra, ma anche all’innesto puntuale e secondo un programma preciso di risorse umane, metodi, ed analisi degli obiettivi che solo un grande team può permettersi. Horner sa per esperienza diretta che le risorse infrastrutturali di un team siano lo scheletro indispensabile intorno a cui costruire un progetto vincente e partire da zero, o comunque da un livello pari a quello dell’Alpine, richiederebbe sforzi analoghi a quelli che negli ultimi tre anni ha compiuto Aston Martin, senza ancora vederne i frutti. Dall’Inghilterra nessuno sottovaluta le difficoltà di mandare in porto un’operazione complessa come l’eventuale inserimento di Horner a Maranello, né il fatto che il processo di ricostruzione della squadra non sarebbe immediato. Ma considerata la posta in gioco, è valutata come una mossa che da ambo i lati possa valere azzardare. Insomma, per alcuni non accadrà, ma se accadesse...