Biotecnologie
Fujifilm Diosynth Biotechnologies costruirà i nuovi impianti nel sito danese di Hillerød in grado di produrre una maxi coltura di cellule per le terapie
16 gennaio 2025
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Bioreattori: un termine diventato familiare durante la pandemia. Di solito accompagnato dalla parola: carenza. Era la scarsità di questi dispositivi – contenitori chiusi nei quali si controllano tutte le condizioni quali temperatura, umidità, pH, la composizione dei terreni di coltura e così via - a rallentare la fornitura di vaccini.
Perché i vaccini, come tutte le terapie biologiche, hanno bisogno di cellule in cui far crescere le proteine volute. E le cellule crescono nei bioreattori.
Ma in quel momento, nel mondo, i bioreattori erano pochi, e tutti lavoravano già a pieno ritmo su altro come, per esempio, gli anticorpi per i tumori o le malattie autoimmuni. Era impossibile soddisfare la domanda.
Le sedi Fujifilm Diosynth Biotechnologies nel mondo
Proprio in quei drammatici mesi, il management del settore biotecnologico di Fujifilm Diosynth Biotechnologies, ha deciso: si doveva investire. E creare un grande polo europeo in Danimarca, dove l’azienda aveva rilevato uno stabilimento del colosso statunitense Biogen, e dove, giusto ai confini della proprietà, c’era un altro colosso farmaceutico, diventato nel frattempo la più grande azienda Europa per fatturato, la Novo Nordisk, che produce gli antidiabetici della famiglia della semaglutide (meglio noto come Ozempic).
In contemporanea, sarebbero state rafforzate anche le altre sedi negli Stati Uniti, in Giappone e in Gran Bretagna, in modo da dare vita a una rete mondiale di bioreattori da utilizzare per diversi scopi.