Un tavolo istituzionale con
prefettura, Comune di Milano e famiglie per cercare di sbloccare
i cantieri in città che sono rimasti fermi dopo le inchieste
dell'urbanistica. È questo il risultato dell'incontro che si è
tenuto nella sede del Comune, durato poco meno di due ore, tra
il sindaco Giuseppe Sala e il Comitato delle famiglie sospese,
che riunisce quei cittadini che hanno acquistato casa ma non
riescono ad entrarci a causa del blocco dei cantieri.
Il tavolo, che partirà forse da settembre, cercherà di fare
ripartire i cantieri bloccati e di concedere le autorizzazioni a
quelli che ancora non sono riusciti a partire e si affiancherà
alla task force che il Comune ha già messo in campo da mesi per
cercare di dare i permessi conformi ai nuovi criteri dettati
dalla Procura. Al momento è prevista la partecipazione di
prefettura, Comune e famiglie.
"Anche la Regione ci ha dato la sua disponibilità di massima,
spero che anche il Governo possa venirci incontro e partecipare
a questo tavolo, soprattutto con la presenza del ministro Matteo
Salvini", ha spiegato Filippo Borsellino portavoce del Comitato.
Le famiglie sospese si aspettano dei risultati concreti "già per
settembre e ottobre" e in caso contrario valutano anche un class
action contro comune e costruttori ma al momento questa è solo
un'ipotesi. "Noi abbiamo fatto una stima di 4500 famiglie
colpite, tra cantieri sotto sequestro, case sotto inchiesta
completate e progetti che devono ancora partire - ha concluso -.
Dal 2015 secondo una stima sono stati circa 50 mila gli alloggi
realizzati a Milano con almeno una delle problematiche
contestate dalla procura, quindi la situazione è grave".
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