Il popolo di Monza può iniziare a sognare: la Ferrari c'è e sfreccia forte. La doppietta Hamilton-Leclerc nelle prime libere accende subito l'autodromo. Il 'doppio zero' in Olanda è già il passato, quasi dimenticato. Uno stato di forma frizzante, certificato anche nella seconda sessione: il monegasco conferma la piazza d'onore a pochi millesimi (83) da Norris; il sette volte iridato invece scende in quinta posizione ma è incollato a Piastri.
Il leader del mondiale si era 'riposato' dopo pranzo, lasciando il sedile a Dunne (non indimenticabile il suo debutto, finisce sedicesimo), ma chiude la giornata dai commissari, accusato da Max Verstappen (sesto a meno di due decimi, ottimo il suo ritmo nel long-run) di una ripartenza dalla pit-lane troppo anticipata.
Carlos Sainz, intanto, si candida a grande sorpresa del weekend: il suo storico feeling con Monza è indubbio, ma il doppio terzo posto sulla Williams è proprio un bel colpo. Più amara che dolce, infine, la giornata di Kimi Antonelli: si prende diversi rischi nella prima sessione e chiude quinto; nella seconda prova, invece, si insabbia subito, al quarto giro, finisce penultimo ma soprattutto perde tanto tempo per trovare il miglior assetto della vettura.
Un brutto viatico in un momento duro, in cui sbagliare è vietato, e con gli sguardi scuri di Wolff e Bono nei box. "Chiedo scusa", il suo laconico messaggio alla squadra mentre scende dall'abitacolo dopo il testacoda alla Lesmo-2.
Per la Ferrari, complessivamente, belle sensazioni, "positive" per usare le fiduciose parole di Vasseur. Meglio sul giro secco che nel passo gara, dove le prestazioni oscillano ancora troppo. Resta, però, la solita Monza: nervosa, sporca, con una riffa di piloti in una manciata di centesimi. Tutti cercano il limite e spesso esagerano, alzano polvere e sabbia oltre i cordoli. Basta un errore banale per precipitare in classifica e mandare tutto all'aria.
L'asfalto è più fresco e, complice il temporale della sera precedente, ha meno grip: nei prossimi giorni le temperature potrebbero alzarsi ma non dovrebbero proporsi i problemi di graining dello scorso anno, quando Leclerc azzardò la strategia con una sola sosta per centrare la sua seconda vittoria al Gran Premio d'Italia. Proprio per il beniamino del pubblico un piccolo brivido, protagonista di una manovra contestata: sorpasso a Hulkenberg prima della Roggia in regime di bandiera rossa.
"Notato" dai commissari, in virtù di una segnalazione di qualche scuderia rivale, ma non "investigato", e quindi non punibile e non punito: alza il piede dall'acceleratore, senza però inchiodare per evitare di generare un possibile pericolo in pista. Premiata la buona fede. Era stato proprio Leclerc per primo ad autoaccusarsi in un team radio: "Mi spiace, era impossibile evitare, non sapevo cosa fare ragazzi. Non c'era spazio per evitare il sorpasso".
Per intendere il rischio corso: a Montecarlo, Bearman per la stessa manovra venne sanzionato con 10 posizioni. Assieme ai cinque posti già da scontare per Hamilton, sarebbe stato un inizio atroce per i tifosi della Ferrari. Invece, niente penalità e una Rossa che flirta con la pole position.
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