"In questo accordo, nel caso in cui
si trovi una 'quadra mitteleuropea', il settore che ne
beneficerà di più sarà il settore dell'automotive tedesca
specialmente di livello premium; la nostra organizzazione per il
settore prevede già da anni una consolidata produzione locale
con modelli dedicati, specialmente per Fca, ma anche per la
accessoristica, mentre la possibilità di uno sbocco consistente
di Pmi - non integrate in rete - e' alquanto difficile per la
strutturazione del mercato regionale". Lo afferma Nunzio
Bevilacqua, giurista d'impresa, esperto economico internazionale
in merito all'accordo dell'Ue con il Mercosur
"Sul versante italiano - spiega - se potrà beneficiarne,
con relativa certezza, il settore della meccanica, meno
'insediato' sul territorio, non credo si avranno impatti
rilevanti in termini di aumenti delle quantità negoziate per
settore farmaceutico, caratterizzato in Brasile e specialmente
in Argentina, da produzioni locali più competitive anche al
netto dei dazi di entrata;" afferma. Per quanto riguarda l
settore vino, Bevilacqua ricorda come "in Argentina con un
prodotto nazionale di medio/alta qualità e prezzi basati sulla
loro valuta, difficilmente si muoverà qualcosa di consistente a
differenza del Brasile dove lo spazio, tra risparmio d'imposta e
aumento delle quantità transatte, si potrebbe avere nel sud del
Paese e prevalentemente per le 'etichette riconoscibili' "
Per l'esperto quindi i rischi di danni maggiore potrebbe
sopportarli "in primis il settore agricolo europeo, con quello
italiano capofila, se le tanto decantate 'clausole di
salvaguardia' oltre ad essere determinate giuridicamente non
prevedano delle procedure di attivazione/applicazione - anche in
caso di probabili misure 'elusive' - con elevato grado di
autonomia del singolo Stato attinto dal comportamento
'sconfinante'" ed aggiunge " se, al contrario di quello
fitosanitario, il dumping 'sociale e ambientale' difficilmente
sarà vincibile per alcune regioni latino-americane, solo la
creazione di un percorso 'quasi automatico' in caso di
infrazioni, nell'ottica della necessaria certezza del diritto e
degli operatori economici, può far valutare positivamente una
possibile adesione" e conclude "le misure compensative alle
filiere in qualche forma danneggiate, al di là di come verranno
strutturate, dovrebbero essere messe sempre a carico delle
controparti Stati danneggianti - eventualmente attraverso
'compensazioni' debito/credito - e non a carico dello Stato
degli operatori danneggiati creando, con sostegno sociale, un
ulteriore danno anche alla collettività attraverso finanza
pubblica"
E conclude "nel risiko globale guarderei, prima che sia troppo
tardi, al mercato Asean e poi ad alcuni Stati dell'Africa"
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