Epidemie: nel 2024 già 17 pericolose. Ecco quali sono e i rischi di una nuova pandemia

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Dal vaiolo delle scimmie al virus Marburg, il report promosso dall’OMS: "La prossima pandemia coglierà di nuovo il mondo di sorpresa"

Francesco Palma

22 ottobre - 10:44 - MILANO

Non solo Covid: il Global Preparedness Monitoring Board (Gpmb), sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha posto all’attenzione del mondo l’aumento sempre più preoccupante del numero di epidemie. Nel rapporto reso pubblico nel 15° World Health Summit di Berlino il Gpmb ha parlato di "17 epidemie di malattie pericolose verificatesi solo nel 2024". Un dato preoccupante, che apre al rischio di future pandemie: "Queste patologie sono un duro promemoria della vulnerabilità del mondo alle pandemie. Bisogna investire adesso, la prossima pandemia non aspetterà di trovarci pronti, e sulla scia di quanto accaduto col Covid-19 è molto probabile che la prossima pandemia coglierà di nuovo il mondo di sorpresa".

Le epidemie più pericolose del 2024

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Tra le epidemie del 2024 il report pone l’attenzione sull’ex vaiolo delle scimmie Mpox e sull’influenza aviaria H5N1, fino al virus Marburg e la febbre dengue. "Queste malattie – ammonisce il report – devono sollecitare investimenti maggiori e più efficaci e deve esserci un’accelerazione della collaborazione internazionale per proteggersi e rispondere alle nuove minacce. Tutte le nazioni devono rafforzare i propri sistemi sanitari, dare priorità alla protezione sociale e garantire che i servizi sanitari essenziali siano disponibili per tutte le comunità, in particolare quelle più vulnerabili e svantaggiate".

I fattori di rischio delle pandemie

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Tra i principali fattori di rischio delle prossime pandemie il report indica "la mancanza di fiducia tra Paesi e al loro interno, le disuguaglianze, l'agricoltura intensiva e la probabilità di contaminazione uomo-animale". Il report del Gpmb ha delineato inoltre 15 fattori cruciali del rischio pandemico, classificati in 5 diverse categorie che contengono a loro volta 3 fattori: elementi di tipo sociale (disuguaglianze, individualismo, cambiamenti globali); tecnologico (connettività digitale, disinformazione, innovazione biomedica); economico (sviluppo economico, disuguaglianza economica, programmi sociali); ambientale (cambiamento climatico, pratiche di allevamento, grandi città) e politico (cattiva condotta dei governi, mancanza di fiducia nella politica e instabilità). Alcuni di questi, in teoria, non sembrerebbero negativi. Ad esempio la connettività digitale "da un lato ha permesso agli scienziati di sequenziare e condividere rapidamente i dati sui patogeni e di personalizzare le risposte sempre più rapidamente, dall’altro lascia esposti i sistemi sanitari e le società ad attacchi esterni" spiega il report.

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