Sono rispettivamente la coupé sportiva, la berlina elettrica e il Suv a zero emissioni del brand: ecco in cosa si differenziano e qual è l’utilizzo ideale di ognuna di esse
Da sempre Lotus è stato sinonimo di leggerezza e sportività. Due caratteristiche che ritroviamo nell’ultima biposto uscita dalla fabbrica di Hethel (Regno Unito), la Emira. Questa coupé segue il filone dei modelli che in passato hanno scritto importanti pagine di storia del brand, come Elise, Exige, Evora. Ma l’influenza cinese ha fatto sì che Lotus, entrando in orbita Geely Holding Group, portasse sul mercato non solo sportive per due. Ecco, allora, congiuntamente all’exploit dell’elettrico, l’arrivo di due modelli a batteria: la berlina Emeya e il Suv prestazionale Eletre. In cosa differiscono questi tre modelli? Qual è il miglior utilizzo per ognuno di essi? Quali sono i punti di forza di ciascuno? È ciò che abbiamo provato a scoprire in un test dell’intera gamma Lotus presso il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (PV) e zone limitrofe.
Lotus Emira
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Partendo dal modello che più di tutti incarna la filosofia Lotus, Emira è una coupé biposto a motore centrale-centrale posteriore dal peso di una tonnellata e mezza circa. Duplice l’offerta fronte propulsori: si può optare per il 2.0 turbo benzina quattro cilindri in linea di derivazione Mercedes Amg da 364 Cv di potenza sulla 2.0 Turbo e da 406 Cv sulla 2.0 Turbo SE; oppure c’è il 3.5 V6 sovralimentato di derivazione Toyota, anch’esso da 406 Cv. Tra i cordoli la 2.0 Turbo SE ha dato prova di essere nel suo habitat naturale: una sportiva a trazione posteriore con cambio doppia frizione 8 marce in grado di strappare un sorriso a ogni curva grazie a una spiccata guidabilità. Direzionalità, precisione e ripetizione della performance sono i suoi punti forti: in pista ci sguazza con staccate poderose senza mandare in crisi l’impianto frenante per una manciata di giri e una capacità d’ingresso e rapidità in percorrenza di curva piacevole. La musica (anche intesa come rumore dagli scarichi) non cambia quando si guida tra le curve su strada, dove il piacere di guida tramuta in una passeggiata turistica vista dal basso (l’auto è alta 123 cm). Aerodinamica ed efficiente al massimo, pista esclusa l’auto è capace di consumi sbalorditivi per la categoria: 13,5 km/l sono realizzabili senza problemi, ma ci si può spingere ben oltre. La 2.0 Turbo SE ha un prezzo di listino di 113.800 euro.
Lotus Emeya
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L’Emeya è la berlina elettrica di lusso con la quale viaggiare nel comfort più totale, dalla spiccata influenza cinese. Due i tagli di potenza: 612 Cv per la 600 e 918 Cv per la 900, sempre con batteria da 102 kWh. Tutte a trazione integrale, la 600 Sport SE, da 134.790 euro, unisce performance e qualità degli interni come ben poche altre berline sul mercato. Impiega 4,1 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e se i 580 km di autonomia possono preoccupare qualcuno, la vera forza del veicolo è nella velocità di ricarica. Serve un quarto d’ora per passare dal 10 all’80% della batteria a 420 kW di potenza. Elegante e futuristica, è una hyper-GT a cinque o quattro posti non facile da parcheggiare con i suoi 514 cm di lunghezza e 200 di larghezza. Insomma, con Emeya (e ancor di più con Eletre), è chiaro come Lotus voglia conquistarsi una fetta di mercato fino a prima totalmente inesplorata. E questo deve esser chiaro: chi cerca una Lotus nuova ma "vecchio stile" vada dritto sulla Emira, qui si offre ben altro.
Lotus Eletre
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Il modello che più si discosta dalla storica filosofia Lotus è l’Eletre, hyper-Suv a batteria da oltre due tonnellate e mezza. Come per la Emeya ci sono due tagli di potenza: 612 Cv per le 600, 918 Cv per le 900, in questo caso con batteria da 112 kWh. L’autonomia dichiarata arriva fino a 600 km con una carica completa e anche qui la ricarica ultrarapida fa la differenza: servono 20 minuti per passare dal 10 all’80% a 350 kW di potenza. Ma ciò che contraddistingue la Lotus Eletre è il suo handling sportivo, unito a un design scultoreo, interni di lusso e, nel caso della 900 Sport Carbon usata in pista, anche freni carboceramici in grado di arrestare i suoi 2.745 kg in spazi considerevolmente inferiori pur arrivando a 240 km/h in staccata. Quest’ultima versione, all’apice della gamma Lotus, ha un costo di partenza di 166.490 euro: è velocissima (0-100 km/h in 3 secondi netti), è iper tecnologica, le sospensioni pneumatiche fanno un gran lavoro e tutto è orientato alle performance. Ma è la meno Lotus delle Lotus moderne.










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