È allarme Lukaku, il rientro slitta. Servono altre 2-3 settimane, Napoli in ansia

2 ore fa 2

Niente Lazio e Inter per Romelu, fermo da 4 mesi. Ritorno posticipato e frena il possibile addio di Lucca

Antonio Giordano

Collaboratore

31 dicembre - 10:09 - NAPOLI

E poi dicono che bel tempo e cattivo tempo non durano mai tutto il tempo: ma bisognerebbe provare a convincere Romelu Lukaku che 139 giorni (oggi) dopo quello strappo sordo del 14 agosto in ritiro, vede un pallone e scopre cosa sia la nostalgia con la quale entrare in conflitto. Riad - e la convocazione - è stata una perfida illusione, un volo tra le nuvole per pensare che il tormento stesse per evaporare nella gioia più moderata: ma forzare, ora, ancora non si può, non è assolutamente consigliabile, e starsene in infermeria a scandire le ore è una faticaccia da assorbire. 

E allora

—  

La "lesione di alto grado del retto femorale della coscia sinistra" s’è trasformata in incubo, perché questi quattro mesi attraversati per un centinaio di giorni in Belgio lanciandosi tra le braccia del proprio staff hanno soltanto alimentato una speranza che ieri è svanita: per Roma, non c’è niente da fare, ed è improbabile, pardon impossibile che San Siro possa rappresentare la sua notte. Con ottimismo, serviranno altre due o tre settimane in cui la malinconia si mischierà all’insofferenza: ma quei muscoli vanno trattati con prudenza. Però se ne sono andati quattro mesi e mezzo - alla fine si andrà ben oltre i cinque - che hanno portato via anche (quasi) un intero girone d’andata e praticamente la vetrina di Champions: per non sfidare né la sorte e né il destino è sconsigliato a Castel Volturno abbandonarsi a previsioni con cui poi eventualmente entrare in collisione. 

Mercato

—  

Lukaku sì, anzi Lukaku no, e comunque Lukaku ni - perché prima o poi pure un Big Rom da un metro e novantuno guarirà - vuol dire anche altro, in questo inizio 2026 in cui non ci si potrà distrarre: e nel momento in cui sta per aprirsi il mercato ed una strategia andrebbe sviluppata, diventa difficile orientarsi. Il Napoli aveva una priorità, il centrocampista, ma Anguissa dà segnali incoraggianti - sta accelerando - lascia ipotizzare la possibilità di rivederlo in compagnia entro fine mese, e dal Parma in poi tutti gli appuntamenti sembrerebbero quelli giusti ma il più "gettonato" pare Copenaghen che sa di Champions League. In mezzo al campo non c’è abbondanza ma si può fare, con Lobotka e McTominay, con Elmas che ha ribadito di essere in condizioni di ricoprire qualsiasi ruolo, e con il giovane Vergara come opzione: quando Anguissa si ripresenterà, torneranno ad essere in cinque e pure Gilmour sarà in grado di annunciare la sua presenza. In questa nuova dimensione, avendo poi Conte scoperto che il sistema gli aggrada e i risultati anche di più, le idee si sono intrecciate e il Napoli ha pensato ad un attaccante per poter sostenere Hojlund e consentire a Lucca eventualmente di (ri)costruirsi altrove. 

Riflessioni

—  

Gennaio significa un pacchetto di otto partite (la nona sarebbe in calendario il primo febbraio, che è un po’ la stessa cosa), una finestra spalancata sul mercato (a saldo zero) da non far chiudere, e una scelta che De Laurentiis, Manna e Conte dovrebbero sviluppare in tempi rapidi e pure attraverso congiunzioni astrali che favoriscano uno scambio. La Roma ha un Dovbyk (28) di troppo, se ne potrebbe parlare o anche no, perché intanto sarà indispensabile capire quando Lukaku sarà disponibile e se sarà il caso di rinunciare egualmente a Lucca: non facilissimo decidersi, né riuscire a combinare gli interessi diversi e comunque reciproci tra club. 

Maledizione

—  

Il futuro resta un’incognita che ignora le voci della fiera dei sogni, qualche eco indistinta che arriva dalla Turchia dove un attaccante come Lukaku ha comunque un suo elevatissimo appeal. Ma questi sono i discorsi da affrontare in estate, avendo nuovi orizzonti e scenari per il momento imprevedibili con cui confrontarsi e nei quali semmai calarsi: la domanda delle cento pistole (e di un bel po’ di milioni di euro) è legata alla stretta attualità e la risposta può fornirla esclusivamente Lukaku, che intanto ascolta se stesso e quella ferita che si porta dentro e fa male. E gli piacerebbe intuire quando può finalmente tornare: bel tempo e cattivo tempo non è mai chiaro quanto tempo durino, in presenza di una "lesione di alto grado del retto femorale della coscia sinistra". Anche i Big soffrono.

Leggi l’intero articolo