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Il tennista bulgaro si era infortunato a un pettorale in luglio nel famoso match contro Sinner a Wimbledon. Dal 5 gennaio torna in campo nel torneo australiano per risalire la classifica
Pellegrino Dell'Anno
31 dicembre - 12:14 - MILANO
L’ultima immagine di Grigor Dimitrov che affiora alla mente, per una volta, non è un bel rovescio a una mano o un’elegante volée. Ma sono le sue lacrime, sul Center Court di Wimbledon, in un lunedì di luglio che avrebbe potuto cambiare la storia del tennis italiano. Il bulgaro, avanti 2 set a 0 su Sinner (che avrebbe poi vinto il torneo) agli ottavi di finale con un tennis di livello altissimo, fu costretto a ritirarsi dopo una lesione al pettorale in seguito a un servizio. Da allora, salvo una fugace apparizione al 1000 di Parigi, non si è più visto in campo. Sceso al n.44 del mondo, dopo che aveva iniziato il 2025 in decima posizione, Dimitrov non si dà ancora per vinto. E nella prossima stagione, che inizierà a Brisbane, ha l’intenzione di tornare a fare sul serio.
Nuova vita dimitrov
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Il bulgaro aprirà il suo 2026 all’Atp 250 australiano al via il 5 gennaio, torneo che gli aveva consegnato il primo titolo in più di 6 anni a inizio 2024. Un luogo importante per la carriera di Grigor, che è già stato simbolo di rinascita, e ora potrebbe aiutare nuovamente il fu “baby Federer” a ripristinare una carriera ad alti livelli. Certo, compirà 35 anni a maggio, ma la sua grande cura per la forma fisica e la maggiore longevità del tennis attuale gli giocano a favore. Inoltre il 2026 vedrà un importante cambiamento nella sua vita professionale: sulla panchina di Grisha siederà l’ex n.19 al mondo Xavier Malisse, giocatore tanto spettacolare quanto discontinuo, che ha già lavorato anche con Griekspoor e Popyrin. Prenderà il posto di Daniel Vallverdu, da cui Dimitrov si è separato in ottimi rapporti dopo otto anni comunque ricchi di soddisfazioni.
Voglia di tennis
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D’altronde Dimitrov più volte è crollato per poi riprendersi. Nel 2017 era n.3 del mondo, nel 2019 era finito addirittura fuori dai primi 70. Poi una semifinale allo US Open di quell’anno per rilanciarsi (tutt’ora l’ultima a livello Slam) e quindi una costante resa da top 30, a tratti top 20, fino all’exploit vissuto tra fine 2023 e inizio 2024, con due finali 1000 e la top 10 ritrovata. Ora, nonostante periodi di buio, vuole farlo di nuovo: “Ho attraversato momenti difficili, pensavo di non poter tornare a spingere col dritto, col servizio. Ma a poco a poco ho capito di avere ancora tempo e fame”. La scelta drastica di cambiare coach dopo tanto tempo (“non avevo mai fatto cambiamenti del genere nella mia carriera, ma credo fosse il momento giusto, credo che ci saranno anche nuove aggiunte al team”) ben manifesta la volontà del bulgaro di regalarsi un’ultima grande chance. Ripartendo da un’isola felice.
Magia dimitrov
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“Non c’è un posto migliore per iniziare rispetto a Brisbane, mi sento bene fisicamente e mentalmente”, racconta il bulgaro. E non sono frasi fatte: Grigor ha vinto già due volte, a sette anni di distanza, il torneo australiano. Nel 2017 contro Nishikori, preludio alla stagione migliore della carriera con vittoria alle Atp Finals e n.3 di fine anno; nel 2024 contro Rune, dando il via alla rinascita. E ora punta ad alzare nuovamente un trofeo, che manca appunto dalla vittoria nel torneo in questione: “Ogni volta scendo in campo con l’obiettivo di vincere. So che il ranking non è più mio alleato, ma se farò le cose nel modo giusto e il mio corpo mi permetterà di superare le difficoltà, tante cose buone potranno accadere”. I propositi sono dei migliori, il lavoro svolto sembra aver rimesso in sesto Dimitrov, anche grazie al sostegno morale delle persone a lui care, specie la sua attuale compagna, l’attrice Eiza Gonzalez. Non resta che aspettare il giudizio del campo: a Brisbane il n.1 del tabellone sarà Medvedev, l’ultimo ad accedere direttamente (parterre di primo livello) il n.59 Mpetshi Perricard.
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