Il portiere azzurro: "Contento per Gattuso, darà tutto all'Italia. Luis Enrique mi ha detto subito cosa pensava di fare, l'ho apprezzato"
dal nostro inviato Andrea Ramazzotti
3 settembre - 14:51 - FIRENZE
Adesso che è un giocatore del City è più sereno e pronto a guidare, da capitano, l'Italia alla vittoria nelle prossime due gare contro Estonia e Israele. Gigio Donnarumma ha parlato oggi a Coverciano senza tirarsi indietro di fronte alle domande più scomode, come quelle sul comportamento di Luis Enrique e la rottura con il Psg.
DIFFICOLTA' E PSG
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Gigio è stato onesto e ha ammesso che la sua estate non è stata facile: "La verità è che gli ultimi giorni ho risentito di quello che è successo, ma sono sempre stato bene e mi sono allenato bene. Non vedevo l'ora di andare al City perché la società e l'allenatore mi hanno voluto fortemente. Non si può che essere orgogliosi di essere così voluti dal club più importante del mondo. Sono felice ed emozionato. Deluso da Luis Enrique? Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il mister. L'ho apprezzato perché è stato diretto con me fin dal ritiro. Non mi aspettavo di andarmene la notte in cui abbiamo vinto la Champions, ma in questa stagione è venuto da me e mi ha detto quello che aveva deciso su di me e il ruolo di portiere. Per questo non posso essere deluso. È giusto che ognuno faccia la propria scelta e lui l'ha fatta. Avere il supporto dei miei compagni di squadra e della gente del Psg mi ha fatto capire quello che ho dato al club. Quello che rimane in fondo, sono queste cose qui: sapere che tutti provano affetto nei miei confronti mi rende orgoglioso e contento di quello che ho lasciato. Negli anni a Parigi mi sono sentito a casa e non posso che essere contento di questo periodo che non dimenticherò mai".
FELICE PER RINO
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Donnarumma ha poi parlato di Gattuso ct, del rapporto che ha con lui e delle prossime gare dell'Italia: "Gattuso lo conosco perché ho avuto la fortuna di essere allenato da lui al Milan, so che persona è e quello che può dare alla squadra. Lui darà tutto per l'Italia e noi faremo lo stesso per riportare la Nazionale in alto. Ora bisogna andare avanti passo dopo passo, consapevoli che abbiamo una squadra forte, giovane e che ha voglia di emozionare. Quattro anni fa ho chiesto io al presidente Gravina di firmare qua (per il Psg, ndr) e ho fatto la stessa cosa stavolta (con il City, ndr) perché porta fortuna". Poi di nuovo una parentesi sulla sua storia tra Psg e City: "Sono sereno perché se ti vuole il City e Guardiola, uno degli allenatori più forte del mondo, è un'emozione. Lavorerò molto per cercare di migliorare. L'ultimo è stato l'anno migliore della mia carriera? Penso di sì perché abbiamo vinto tanto. Le stagioni a Parigi sono state belle e voglio continuare a vincere altri trofei e a togliermi tante soddisfazioni, coltivando i miei sogni e gli obiettivi che ho. Il primo pensiero, però, adesso è la nazionale: ci sono due partite importanti e bisogna dimostrare che siamo una squadra giovane e affamata".
OBIETTIVI E SINNER
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Poi pensieri sparsi, ma non banali: "Spalletti? Lo saluto e lo sento spesso. Qualcosa non è andato, ma in campo andavamo noi e noi dovevamo fare qualcosa in più. La decisione di esonerarlo è stata dei dirigenti, ma io sono contento di aver instaurato un rapporto con lui. Contro la Norvegia non abbiamo avuto la forza di rialzarci dopo aver preso un gol a freddo. Bisogna ritrovare quella forza italiana di rialzarci tutti insieme. Con Gattuso ci stiamo lavorando: ci sta facendo sentire importanti tutti, dal primo all'ultimo. Ora dobbiamo far gruppo, divertirci e non avere più quella grande pressione in campo che abbiamo avvertito e pagato. Un po' di pressione ci deve essere, ma non troppa. Con Gattuso stiamo ritrovando la strada giusta. Obiettivo è vincere il più possibile, con il City e l'Italia, e per riuscirci bisognerà lavorare. Siamo in grado di vincere con l'Italia perché siamo una squadra forte. Sinner? Siamo amici e parliamo di tutto, meno che di calcio e di tennis. Con lui ho un rapporto speciale. Gli faccio un grande in bocca al lupo per il derby di stasera con Musetti. Tutto quello che è stato detto mi fa sentire scarso con i piedi? No per quello che ho fatto da 16 anni in poi ad oggi. Gli errori ci stanno, ma credo di aver fatto grandi cose in carriera. La Serie A? Sarà combattuta e dura: difficile dire una favorita, 4-5 possono vincere lo scudetto. Noi però adesso dobbiamo concentrarci solo sull'Estonia, un match difficile da affrontare con umiltà, per dimostrare chi siamo. Mister ci sta dando una sua impronta: io lo conosco e sono contento che sia qui. Ci aiuterà. La situazione di Israele e la sfida Italia-Israele? Da neo padre fa male vedere certe immagini e sentire certe notizie. Noi cerchiamo solo di giocare a calcio perché questa è una situazione più grande di noi. Prima di chiudere, permettetemi di dire al piccolo Thomas (il portiere ferito da un genitore entrato in campo, nel week end, ndr) che siamo tutti con lui e che condanniamo ogni forma di violenza. Gli mando un grande abbraccio da parte di tutta la squadra e lo aspettiamo a Coverciano per stare un po' di tempo con noi". Accadrà con ogni probabilità durante il ritiro della Nazionale a ottobre.