Il presidente e amministratore delegato di F1 analizza il momento del circus iridato: "Abbiamo cercato di modernizzare ogni dimensione. Noi lontani dalla tradizione? I fan sono in crescita…"
Federico Mariani
21 ottobre 2025 (modifica alle 16:05) - MILANO
Una Formula 1 sempre più innovativa, ma non per questo lontana dalle sue origini. Lo afferma Stefano Domenicali. Il presidente e amministratore delegato della F1 è intervenuto durante l'evento Brand Connection, organizzato da Deloitte a Milano. Un'occasione per fare il punto sull'appeal esercitato dal campionato e sui numerosi cambiamenti avvenuti da quando, nel 2021, l'ex team manager Ferrari ha iniziato a ricoprire l'attuale incarico. Domenicali pensa fortemente che la strada tracciata sia fondamentale per assicurare al Mondiale un futuro prospero. Una convinzione ribadita dopo il proprio intervento.
Domenicali, qual è l'aspetto più innovativo che si è verificato in F1 da quando lei ne è diventato il presidente?
"Noi abbiamo cercato di innovare ogni dimensione in cui siamo coinvolti. Dal punto di vista sportivo si è verificato con l'introduzione della Sprint. È cambiato il format per avere più attenzione e un approccio diverso da quello che è l'attività in pista".
È anche una F1 che sembra più aperta sotto l’aspetto comunicativo.
"Il discorso precedente vale per forme di comunicazione, prodotti diversi e sempre più collegati con i giovani. Sotto questo punto di vista siamo stati bravi a interpretare i trend che hanno permesso a questa piattaforma sportiva di diventare ancora più grande rispetto a prima".
Al tempo stesso c'è il "conflitto" tra una F1 innovativa e un pubblico attento alle tradizioni.
"Abbiamo notato una crescita. Evidentemente è la base di chi ci ha seguito ed era sempre presente. Questa è la capacità di saper dare le informazioni giuste in modo diverso. Vuol dire che riusciamo a essere sempre attrattivi verso chi è appassionato di dati tecnologici. Del resto è una sfida che si svolge in pista ed è l'aspetto più rilevante per noi".
Qual è la sfida che, in prospettiva, può risultare più stimolante o complicata?
"Dire che la sfida è rimanere rilevanti su tutte le varie dimensioni. Questo ci vedrà protagonisti nei prossimi anni: per esempio sotto l'aspetto tecnologico con la benzina sostenibile e i nuovi regolamenti. Un altro aspetto riguarderà le forme di intrattenimento. Dovranno essere sempre più complete per offrire esperienze uniche a tutti i tifosi che ci seguono in pista e attraverso le varie forme di comunicazione odierne".
Lei era direttore sportivo della Ferrari quando il team vinse l'ultimo titolo piloti (con Kimi Raikkonen) il 21 ottobre 2007. Quali sono i suoi ricordi di quella giornata?
"Quando si fa parte di una famiglia importante come la Ferrari, i ricordi sono sempre unici. Sembra ieri e invece sono passati molti anni. Spero che questi momenti possano tornare presto. La Ferrari è un patrimonio e rappresenta per gli italiani qualcosa di speciale".