Djokovic senza scampo: Sinner vince in 3 set e meno di due ore. Ora la finale con Alcaraz

17 ore fa 2

Jannik supera il serbo 6-3 6-3 6-4 e raggiunge per la prima volta l'ultimo atto all'All England Club. A livello Slam, ha conquistato una finale su tutte le superfici

Dalla nostra inviata Federica Cocchi

11 luglio 2025 (modifica alle 20:19) - LONDRA (REGNO UNITO)

Cemento, terra, e finalmente anche l’erba. Jannik Sinner conquista la quarta finale Slam consecutiva e completa la collezione delle superfici battendo nettamente Novak Djokovic 6-3 6-2 6-4. Era dal 2018 che Nole non si fermava prima della finale a Wimbledon, ma questa volta non c’è stato niente da fare. La volontà del cannibale non è bastata perché rispetto a lui, ora, Sinner è di un’altra categoria. Un po’ di brivido nel terzo set, quando dopo un medical time out Djokovic ha strappato il servizio a Sinner salendo 3-0 costringendolo a salvarsi da un secondo break. Un momento di distrazione recuperato immediatamente con il controbreak del 5° game. Sul cambio campo del 3-2, il campione di sette Wimbledon, inizia a urlare al suo box. Non funziona. La gente spinge il vecchio campione, vuole la partita. Sul 5-3 annulla due match point con altrettanti ace e si allunga la vita. Di poco. Chiude Jannik in un’ora e 55 minuti con una percentuale eccellente al servizio, il 73% di prime in campo, 12 ace e 36 vincenti. Il saluto a rete, poche parole. Un passaggio di testimone che traghetta definitivamente il tennis in una nuova era, mentre l’uomo dai 24 Slam esce tra gli applausi.

djokovic sconfitto

—  

Djokovic è stato battuto dalla sua versione potenziata, 2.0, un aggiornamento del software che gli ha impedito di puntare alla settima finale consecutiva e alla speranza di eguagliare Federer a quota otto titoli nei regali giardini di Church Road. E non c’entra l’infortunio subito nella sfida contro Cobolli in semifinale. Ora lui e il numero 1 al mondo vanno a due velocità diverse. È da novembre del 2023 che il serbo campione di 24 Slam non riesce a superare lo specchio delle sue brame, che ha portato a quota sei le vittorie contro di lui: “Ho servito molto bene, mi sentivo bene e sono soddisfatto del servizio. Nei momenti importanti ho giocato molto bene, cinque anni fa qui non riuscivo a muovermi, ora mi sento migliorato. Io e il mio team abbiamo lavorato tanto, ora cerchiamo di andare avanti, sempre col sorriso”.

riecco carlos

—  

Adesso per Jannik, la sfida più difficile. In cui dovrà cancellare i ricordi e resettare la mente. Ancora una finale Slam, ancora Carlos Alcaraz, che parte con il vantaggio psicologico (anche se lui sostiene il contrario) di averlo battuto nelle ultime cinque sfide. L’ultima, come dimenticarlo, poco più di un mese fa, nella finale del Roland Garros. Una partita passata alla storia come la più spettacolare, per alcuni, di sempre. Per italiani e sinneriani come la più dolorosa, con il vantaggio di 2-0 e la rimonta feroce di Carlitos, incoronato di nuovo re di Francia. Stavolta tra loro c’è in gioco il giardino dei re, con lo spagnolo che cerca il terzo titolo consecutivo a Wimbledon a soli 22 anni. Per Jannik è la prima: “Non posso crederci, non avrei immaginato da bambino che avrei raggiunto una finale qui. Farlo davanti a voi e a mio padre, arrivato con mio fratello, è ancora più speciale”. Sì, ma è ancora Sinner-Alcaraz, gli fanno notare: “Non so cosa aspettarmi… ride. Avete visto com’è andata l’ultima volta. Quindi, chi lo sa come va. Speriamo sia un bel match, lui è un giocatore che conosco, ci siamo affrontati ormai un po’ di volte e cerchiamo di spingerci sempre al limite. Non so se lui è migliorato rispetto a Parigi, non creo che sia possibile. L’importante è che sia un bel match”.

Leggi l’intero articolo