I problemi tendono spesso a insorgere gradualmente e questo può favorire un adattamento progressivo da parte del paziente
Daniele Particelli
15 settembre - 16:23 - MILANO
Se percepisci gli odori in modo attenuato o addirittura non riesci più a sentirli del tutti, potresti essere tra gli italiani colpiti da un disturbo dell’olfatto che, secondo le stime più recenti, rappresentano tra il 9,5% e il 15,3% della popolazione adulta nel nostro Paese. Come spesso accade per altri disturbi e patologie, anche nel caso dei problemi olfattivi la frequenza aumenta drasticamente con l’età: oltre il 50% degli over 65 ne è interessato e la percentuale sale fino al 75% tra gli ultraottantenni.
Proprio per accendere i riflettori su questa condizione spesso sottovalutata, la Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale (SIOeChCF) ha deciso nei mesi scorsi di lanciare la campagna nazionale “Mettiamocilnaso” con un duplice obiettivo: aumentare la consapevolezza pubblica e favorire la diagnosi precoce, un passo essenziale per avviare trattamenti mirati ed efficaci.
Conseguenze dell'iposmia
—
L'iposmia, il termine con cui si indica la riduzione dell’olfatto, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Non solo limita il piacere legato al gusto e agli aromi, ma può comportare rischi concreti per la sicurezza come la mancata percezione dell’odore di gas o di bruciato. Senza contare, ovviamente, le implicazioni sul piano sociale ed emotivo, poiché la perdita dell’olfatto può compromettere le relazioni e il benessere psicologico.
Le cause del disturbo possono essere numerose: rinosinusiti croniche, allergie, traumi cranici, esposizione a sostanze tossiche o patologie neurologiche. Non va dimenticato, poi, nonostante sia passato ormai qualche anno dalla pandemia da COVID-19, il legame documentato tra la perdita dell’olfatto e l'infezione, ancora oggetto di studio per le sue possibili implicazioni a lungo termine.
Un disturbo spesso graduale che passa inosservato
—
Una delle criticità maggiori, spiegano gli otorinolaringoiatri, è che il disturbo tende a insorgere gradualmente e questo può favorire un adattamento progressivo da parte del paziente, che spesso finisce per ignorare il problema fino a quando diventa cronico e rischia di essere troppo tardi per correre ai ripari. Ecco perché è fondamentale non sottovalutare i primi segnali.
Disturbi dell'olfatto: Come controllarsi
—
La diagnosi dei problemi all'olfatto si basa in un primo momento su anamnesi dettagliata e, se necessario, si procede poi con valutazioni allergologiche o neurologiche così da identificare la causa del problema. Ad oggi anche in Italia sono disponibili terapie innovative come farmaci biologici che rappresentano una promettente opzione nel trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale, agendo sull’infiammazione e riducendo i sintomi in modo mirato.